PUBBLICITÁ

preghiera

I grandi vini durano più dei grandi uomini

Camillo Langone

La bottiglia è un Brunello di Montalcino del 1997, ai tempi cantavano Dalla, De André, Battiato. Tutti morti. In 24 anni il mondo si è come disintegrato, ma quel vino nel bicchiere si dimostra incolume, imperturbabile

PUBBLICITÁ

A una bottiglia di Brunello del 1997. Vorrei dedicarti una poesia, alla maniera del Carducci che scrisse “A una bottiglia di Valtellina del 1848”, ma dovrei esser poeta e non lo sono. Ti accontenterai della prosa, bottiglia di Brunello di Montalcino Biondi-Santi riserva 1997. L’anno della tua vendemmia ascoltavo Dalla, De André, Battiato, Paco De Lucia, Dolores O’Riordan, tutti morti, leggevo “Il complotto dell’arte” di Jean Baudrillard, “Contro l’Europa” di Ida Magli, “Metafisica tascabile” di Valentino Zeichen, tutti morti, parlavo con mia madre e le mie nonne, tutte morte. Tu invece sei viva, bottiglia che a Montalcino mi venisti personalmente regalata da Franco Biondi Santi, morto anche lui: i grandi vini durano più dei grandi uomini.

Nel ’97 molti credevano alla fine della storia e ora la storia è ricominciata in pieno, al ritmo dei cingolati… In 24 anni il mondo si è come disintegrato e pure il tappo, sebbene umido perché ti ho sempre conservata orizzontale, al dunque si è spezzato. Ma tu niente, nel bicchiere ti dimostri incolume, imperturbabile. Nessun segno di cedimento nemmeno olfattivo. Le tue sorelle che mi sono rimaste in cantina di anni potrebbero camparne altri 24. Potrebbero tranquillamente seppellirmi. Onore a te, bottiglia di Brunello Biondi-Santi del 1997, onore alla durata.

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ