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Preghiera

“DanTeschio” e l'incolmabile distanza tra il Poeta e gli italiani

Camillo Langone

Cosa c'entra Dante con l'Italia di oggi? Poco, forse niente. In questo anniversario chi ci ha visto meglio non è uno scrittore, è un pittore: si chiama Massimiliano Alioto e la sua opera ne è la migliore rappresentazione

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“Dio vuol che ‘l debito si paghi”. Cosa c’entra l’autore di siffatto verso con gli italiani odierni, atei o ipocredenti, di certo non credenti nell’inferno per gli omosessuali, per gli adulteri, perfino per i golosi? Sui banconi delle librerie vedo ettari di libri su Dante ma purtroppo non vedo la possibilità di attualizzare un poeta sprofondato nel più inattingibile dei Medioevi, la cui lingua è ormai quasi incomprensibile e il cui pensiero è ormai del tutto inconcepibile. In questo anniversario dantesco chi ci ha visto meglio non è uno scrittore, è un pittore. Si chiama Massimiliano Alioto e ha dipinto una tela dove campeggia un cranio incoronato di alloro, a mostrare l’incolmabile distanza fra Dante e noi. Si intitola “DanTeschio”.

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