(foto Wikimedia Commons)

Non ho nulla da spartire con chi elogia il Lambrusco (e lo spritz) senza sapere niente

Camillo Langone

Giovanni Giaccone ha della più antica famiglia di vitigni italiani una visione così ristretta e confusa

Nessuno osi apparentarmi a Giovanni Giaccone, autore di “Dandismo alcolico. Meditazioni sul bere consapevole”. Mai avrei aperto un libro così intitolato (se davvero sei un dandy non lo dici in copertina) e così pomposamente sottotitolato. Ma ho dovuto dargli un’occhiata siccome mi hanno detto che vi si elogia il Lambrusco. Ne ho letti di elogi del Lambrusco, uno più disinformato e disinformante dell’altro. Compreso questo di Giaccone secondo il quale il Grasparossa è più fresco del Sorbara, e il Salamino è più dolce non ho capito di cosa. Consultando gli scaffali di quale discount l’autore è giunto a simili conclusioni? Del Lambrusco che è un mondo, una realtà vasta e ramificata (la più antica famiglia di vitigni italiani!), ha una visione ristretta e confusa, orba di intere tipologie, varietà, province, Parma, Mantova, il Lambrusco Maestri, il Lambrusco Viadanese… E nessuno osi apparentarmi con chi scrive “non ho niente contro chi beve lo Spritz, assolutamente imperdibile nel Nord-Est italiano”: lo spritz è assolutamente da perdere, ovunque, e non si dice Nord-Est, si dice Veneto (oppure Triveneto, Tre Venezie).

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).