ANSA/RICCARDO ANTIMIANI 

Preghiera

Tempi duri per la polenta

Camillo Langone

Le pizzerie battono le polenterie ormai anche al nord. La polenta vuole la carne (e ormai sono tutti vegani), la famiglia, la tavolata, l'assembramento, mentre la pizza arriva nello zainetto e la mangi da solo davanti allo schermo, masturbazione alimentare

La clausura primaverile è stata caratterizzata dalla pizza, quella autunnale sia caratterizzata dalla polenta. Ovviamente è un sogno, della polenta non gliene frega più niente a nessuno, nemmeno nel Lombardo-Veneto: nel Lecchese di Renzo Tramaglino (la polenta bigia dei “Promessi sposi”) le pizzerie battono le polenterie cento a uno, nel Vicentino di Virgilio Scapin (la polenta col salame dei “Magnasoete”) le pizzerie battono le polenterie cento a zero... Me lo confermano gli scaffali del supermercato: spazzolata la farina di frumento, intatta la farina di granturco, e non certo per boicottaggio nei confronti di Erdogan.

 

Mentre su Instagram #pizza batte #polenta 50.000.000 a 600.000. Per la polenta andrà tutto male perché la polenta vuole la carne (salsiccia, brasato, cinghiale...), mentre le masse si van veganizzando, e vuole la famiglia, la tavolata, l’assembramento, mentre la pizza arriva nello zainetto e la mangi da solo davanti allo schermo, masturbazione alimentare. Rara è la polenta: sia fatta la polenta.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).