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Viaggio a Parigi con Scaraffia

Camillo Langone

Rivivere gli anni Venti e Trenta seguendo Drieu, Dalì, Céline, Chanel, Hemingway, Morand. Appartamento dopo appartamento, bar dopo bar

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Ariosto viaggiava con Tolomeo, io viaggio con Scaraffia. Da mezzo millennio (l’ariostesca Satira II è giusto del 1519) noi antituristi preferiamo viaggiare con la mente, senza spostarci da casa. Non vedo perché pagare 1347 euri a notte al Ritz o 1060 al Meurice se tutto ciò che mi interessa della parigina riva destra è racchiuso in “L’altra metà di Parigi. La Rive Droite” (Bompiani), euri 32. Ricco di foto e di mappe e dell’enorme erudizione scaraffiana, questo libro fa rivivere gli anni Venti e Trenta (quando “si poteva vivere soltanto a Parigi”) seguendo Drieu, Dalì, Céline, Chanel, Hemingway, Morand appartamento dopo appartamento, albergo dopo albergo, bar dopo bar. Alla fine è come fossero vecchi conoscenti, se non vecchi amici, e delle loro abitudini sai più delle abitudini di tante persone con cui ti capita di cenare e magari non hai capito bene nemmeno il cognome. A pagina 102 Pierre Drieu La Rochelle e Victoria Ocampo si specchiano nell’appartamento dello scrittore sull’île Saint-Louis. Lui è in smoking, lei in abito nero di Chanel, e sembra di averceli davanti, potenza della letteratura, dell’eleganza e del sogno.

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