Epifania. Un fedele ortodosso si bagna nell'acqua ghiacciata del lago Valday vicino al monastero di Iversky, Russia (LaPresse)

Dovrei farmi rumeno

Camillo Langone

Vorrei appartenere a una chiesa che non vacilla, essere ortodosso. Possibile che per non tradire Cristo debba abbandonare Dante?

Vorrei essere rumeno. Non voglio passare il resto della mia vita a lamentarmi dell’apostasia del clero e dei laici cattolici (il 43 per cento degli italiani che vanno a messa pare sia favorevole alle nozze di Sodoma), a disperarmi per un vescovo Nogaro voglioso di trasformare le chiese in moschee, dunque vorrei appartenere a una chiesa che non vacilla, essere ortodosso. Ma non è semplice. Don Gianni Baget Bozzo mi disse che “l’ortodossia cattolica oggi si ritrova nella chiesa ortodossa” e tuttavia non capisco come si possa appartenere a una chiesa dell’Europa orientale quando si appartiene a una nazione dell’Europa occidentale. Per avere una liturgia non protestante, un’edilizia cultuale non nichilista, una parrocchia non omosessualista, un episcopato non islamofilo dovrei farmi rumeno (o anche serbo, georgiano, greco, bulgaro, russo: privilegio la Romania in quanto ortodossia linguisticamente più prossima all’Italia). Possibile che per non tradire Cristo debba abbandonare Dante? “Ho scelto la via della fedeltà” dice il Salmista, più fortunato di me che non so nemmeno dove sia questa via.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).