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Perché ho paura del pronto soccorso

Camillo Langone
I servizi sanitari nazionali e regionali comunicano che c’è una fuga degli italiani dal pronto soccorso e fra i motivi addotti c’è lo sconforto di fronte alla prospettiva di lunghe attese. Io penso che abbia un ruolo anche la prospettiva di uno stanzone invaso da africani.
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Sono fobico, soffro di un nutrito catalogo di paure e figuriamoci se non ho la paura del pronto soccorso. Da sempre ho paura del pronto soccorso per via dei motivi che potrebbero costringermi ad avvalermene. Da qualche tempo anche per via delle persone che ci potrei trovare. Forse non sono il solo. I servizi sanitari nazionali e regionali comunicano che c’è una fuga degli italiani dal pronto soccorso e fra i motivi addotti c’è lo sconforto di fronte alla prospettiva di lunghe attese. Io penso che abbia un ruolo anche la prospettiva di uno stanzone invaso da africani. In molti ospedali, specie nelle ore notturne, gli stranieri sono maggioranza. Vuoi perché i clandestini non hanno il medico di base, vuoi perché i senzatetto possono garantirsi una notte al calduccio fingendosi malati di qualcosa... Sta di fatto che al Gaetano Pini di Milano o negli ospedali di Saronno o di Lecco (quindi non solo grandi città) o di Fermo (quindi non solo Nord) alla paura relativa alla propria patologia rischia di aggiungersi la paura causata dal fatto di essere l’unico italiano (l’unico contribuente?) presente. Per chi come me soffre di amigdala (la porzione di cervello che sovrintende alla paura e che provoca reazioni repulsive verso persone di etnia diversa) è un dramma nel dramma. Prego la Madonna Salus Infirmorum di risparmiarmi tale prova.
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