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Due novità positive nell'apertura alla cremazione

Camillo Langone
Non si addebiti a Papa Francesco l’apertura alla cremazione, l’apertura la fece Paolo VI al tempo del Vaticano II, nel 1963, con un documento anche più ambiguo di quello diffuso ora dalla congregazione per la Dottrina della fede.
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Non si addebiti a Papa Francesco l’apertura alla cremazione, l’apertura la fece Paolo VI al tempo del Vaticano II, nel 1963, con un documento anche più ambiguo di quello diffuso ora dalla congregazione per la Dottrina della fede. E’ tanto tempo che il Magistero disobbedisce al Fondatore (“Sia il vostro parlare sì, sì; no, no”) eppure nell’Istruzione firmata dal cardinale Müller e approvata dal Santo Padre scorgo almeno due novità positive: 1) l’indicazione del nesso tra cremazione e panteismo ovvero nichilismo; 2) la consapevolezza che la cremazione sarà presto pratica maggioritaria. Fra le righe ho per la prima volta percepito una distinzione tra veri credenti (ai quali si continua a richiedere la scelta dell’inumazione) e ipocredenti (ai quali è concesso di farsi incenerire): un brivido di piacere elitista mi ha percorso lo scheletro.
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