PUBBLICITÁ

Chiara Ferragni, Fedez e l’immagine nazionale

Camillo Langone
Si può pregare affinché qualcuno sia colpito, ovviamente a fin di bene, da un attacco di aracnofobia? Se sì, prego che Chiara Ferragni sviluppi oggi stesso una profonda repulsione verso la ragnatela tatuata sul collo di Federico Lucia, in arte (si fa per dire) Fedez.
PUBBLICITÁ
Si può pregare affinché qualcuno sia colpito, ovviamente a fin di bene, da un attacco di aracnofobia? Se sì, prego che Chiara Ferragni sviluppi oggi stesso una profonda repulsione verso la ragnatela tatuata sul collo di Federico Lucia, in arte (si fa per dire) Fedez, il rapper al cui confronto Rovazzi è Dante Alighieri e Ludwig van Beethoven messi insieme. Il bene a cui tende questa preghiera è l’immagine nazionale: l’assolutamente magra e relativamente bionda ragazza di Cremona rappresenta l’Italia nel mondo e i suoi capi di abbigliamento, comunque li si giudichino, sono una voce dell’export. Non poteva pomiciare con un vignaiolo o un cuoco o un pittore o un imprenditore, ossia con un uomo coerente con l’idea di eccellenza italiana? Da giorni, da quando le foto dei baci tra la blogger e il rapper hanno cominciato a circolare su Internet, aspettavo una smentita. Che non è giunta, segno che perfino dalle parti della Bocconi (Chiara è stata bocconiana e della bocconiana è un prototipo) si è ceduto al turpiloquio canoro, alla musica di serie B che arriva dai suburbi. Io intanto prego, e non chiedo l’impossibile: lei vorrei vederla con un nobile toscano e lui con una delle tante belle ragazze di Buccinasco.
Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ