Foto di istolethetv via Flickr

Cibi estremi e cibi proibiti

Camillo Langone
Nutrirsi di istrici e marmotte, tassi e delfini è per me divinizzante, è una dieta morale e biblica. Non denigro l’ecologia (le proteine delle locuste di cui si cibava San Giovanni Battista sono molto sostenibili) ma vi antepongo la teologia.

    Ringrazio Luis Devin perché mi fa apparire un gastronomicamente moderato. Lui è un antropologo italiano che ha vissuto in mezzo ai pigmei del Camerun adeguandosi al loro vitto, in seguito ha svolto altre ricerche e ne è sortito “Ai confini del gusto. Viaggio straordinario fra i cibi più insoliti del pianeta” (Sonzogno) in cui elogia il valore alimentare di scolopendre e tarantole, ratti, cercopitechi, scarafaggi... Io ai cibi estremi preferisco i cibi proibiti, due categorie con qualche sovrapposizione e però diverse. Non denigro l’ecologia (le proteine delle locuste di cui si cibava San Giovanni Battista sono molto sostenibili) ma vi antepongo la teologia: nutrirsi di istrici e marmotte, tassi e delfini è per me divinizzante, è una dieta morale e biblica che sposa Genesi 9,3 (“Quanto si muove e ha vita vi servirà di cibo”) per meritare Genesi 1,27 (“Dio creò l’uomo a sua immagine”). Se Luis Devin mi offrirà lo spiedino di scorpioni fritti di cui parla a pagina 30 sarò dunque tenuto a sgranocchiarlo: ma prego che non accada.

    • Camillo Langone
    • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).