PUBBLICITÁ

Cosa ci insegna Rovigo su internet

Camillo Langone
A Rovigo m’intrigo. Il sindaco del capoluogo del Polesine è stato cancellato da Facebook (essendo questo il principale social network il sindaco del capoluogo del Polesine è stato quasi cancellato dalla società) per aver scritto di non voler unire in matrimonio persone del medesimo sesso. “E se un bel giorno si presentassero in tre?"
PUBBLICITÁ

A Rovigo m’intrigo. Il sindaco del capoluogo del Polesine è stato cancellato da Facebook (essendo questo il principale social network il sindaco del capoluogo del Polesine è stato quasi cancellato dalla società) per aver scritto di non voler unire in matrimonio persone del medesimo sesso. “E se un bel giorno si presentassero in tre? E se qualcuno viene qua con un cavallo e vuole sposare quello?”. In effetti a Las Vegas un tizio si è presentato col suo iPhone e l’ha grosso modo sposato, e il titolare della cappella grosso modo matrimoniale non risulta abbia ricevuto sfratti da Zuckerberg.

 

A Rovigo m’intrigo perché questa città di basso profilo, ignorata perché schiacciata dalle più attraenti Padova e Ferrara, oggi ci dice qualcosa di essenziale: che internet ha distrutto la sovranità popolare, che è inutile accapigliarsi su leggi elettorali e referendum costituzionali se poi viene deciso tutto (ciò che si può dire, ciò che si può pensare) in California. Rovigo è Davide contro Golia, Rovigo ha solo 51.000 abitanti e aveva dunque ragione l'antropologo Lévi-Strauss: “La libertà non è una conquista della civiltà, piuttosto è inversamente proporzionale alla densità demografica”. Visitate Rovigo, piccola capitale della libertà di pensiero.

PUBBLICITÁ