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l'intervento

La Russa: "Autonomia? Il referendum è la cosa migliore. Nessuno smacco per il governo"

Redazione

Il presidente del Senato durante la tradizionale cerimonia del Ventaglio con i giornalisti: "Le schermaglie politiche fanno male sia alla maggioranza che alle opposizioni. Non ci sono scontri tra politica e magistratura"

Nega che ci siano in atto scontri tra politica e magistratura, "non li desidero e non li auspico". Sul pronunciamento della Cassazione che ha dato l'ok al referendum sull'Autonomia differenziata dice: "Nessuno smacco. E' la cosa migliore". E lancia un monito nei confronti delle forze politiche: "Le schermaglia fanno male sia alla maggioranza che all'opposizione". E' un Ignazio La Russa a tutto campo quello che accoglie i giornalisti parlamentari per la tradizionale cerimonia del Ventaglio.  L'occasione per scambiarsi gli auguri prenatalizi con la stampa (ma senza accettare domande, perché "oggi deve essere una giornata serena. Domani non voglio trovarmi titoli di giornale con cose che non ho detto"). Il presidente del Senato, nel suo soito stile, interviene su molteplici questioni. A partire, appunto, dal verdetto della Suprema corte. "Uno smacco per il governo dopo oggi? Il referendum è una valutazione tecnico-giuridica. Penso che la democrazia diretta sia la cosa migliore", sostiene La Russa. Per questo il referendum "ben venga, siano gli italiani a decidere. Se la corte ha detto che i punti non erano in sintonia con la Carta, il Parlamento prenda atto che non è stata bocciata la riforma. Il parlamento deve correggere e penso che lo farà".

Poi il passaggio sulle divisioni all'interno della maggioranza. "Le schermaglie tra la maggioranza fanno male, ne sono convinto ma non solo tra la maggioranza, anche all'interno dell'opposizione. Non aiutano a un percorso positivo, sono contrasti che determinano l'impossibilità di convergere sui grandi temi". Una pacatezza che convince il presidente di Palazzo Madama anche a predicare calma nel rapporto tra i diversi poteri dello stato. "Io nego che ci sia in atto uno scontro e comunque non lo desidero, non lo voglio e non lo auspico. Dico poi che è opportuno, lo ridico e l'avevo detto, che questa zona grigia che c'è sul perimetro dei propri compiti, delle proprie funzioni tra politica e magistratura, in qualche modo deve trovare una definizione". 

A ogni modo su questioni più specifiche come le candidature alle prossime regionali, un altro passaggio che potrebbe causare turbolenze nella maggioranza, La Russa adotta un approccio molto cauto: "Il prossimo candidato in Veneto? Io stimo molto Zaia e gli altri partiti veneti. Se è plausibile che il prossimo candidato alla presidenza del Veneto non sia un leghista ma un esponente di Fdi? Assolutamente sì. Fratelli d'Italia ha superato il 30 per cento dei consensi in Veneto. La cosa piu' importante è che non avvenga una sorta di baratto" con gli altri territori. 

Sul premieranno "non penso ci sia un ripensamento, non mi risulta ma non ho partecipato a nessun confronto su questo tema", ha aggiunto ancora La Russa, su un'altra delle riforme del governo. 

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