Al centro
Marattin lascia Italia viva: "Campo largo scelta sbagliata nel merito e nel metodo"
Il deputato passa al gruppo Misto e porta con sè un centinaio di militanti e dirigenti locali: "Ora l'obiettivo un vero partito liberal riformatore". Da Iv sminuiscono: vanno via in pochissimi
La notizia era nell'aria da giorni. Luigi Marattin lascia Italia viva. Il deputato lo ha annunciato questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla Camera insieme ad alcuni dirigenti locali che hanno deciso di seguirlo. "E' con forte dispiacere, ma con altrettanto forte convincimento che annunciamo il nostro addio alla comunità di Italia Viva. Per molti di noi questa non è solo la fine di un percorso durato 5 anni, ma di un percorso molto più lungo con Matteo Renzi", ha detto il deputato passato oggi al gruppo Misto. La ragione che ha spinto all'addio lui e gli altri riguarda proprio la scelta dell'ex premier di partecipare al campo largo, abbandonando ogni velleità terzopolista. “Una scelta – ha detto Marattin nel corso della conferenza stampa – che non condividiamo nel metodo e nel merito. Ora per di più nel campo largo c'è chi dice che è meglio che Iv non entri: è questo l'esito che merita la comunità di Iv, farsi dire no da M5S e Fratoianni?”. Nel metodo Marattin contesta la mancata convocazione di un nuovo congresso per decidere il cambio di linea: dal terzo polo al campo largo. "Quello che contesto a Matteo è che quella scelta doveva passare attraverso un percorso interno”, ha detto Marattin. Nel merito invece il deputato ormai ex Iv sottolinea: “Credo che sia legittimo pensare che il bipolarismo abbia vinto e che quindi la strada sia quella di 'moderare' uno dei due poli, credo sia una posizione legittima ma assolutamente sbagliata".
Intanto il deputato lancia una nuova associazione che si chiamerà Orizzonti liberali - "Non un partito. Il virus dei partiti personali ha ammazzato oltre che il terzo polo anche il dibattito politico", ha sottolineato nel corso della conferenza stampa - con la quale i fuori usciti di Iv parteciperanno il 14 settembre a Milano a una convention promossa da un altro aspirante federatore dei liberali italiani, Alessandro Tommasi di Nos. E d'altronde l'obiettivo è sempre quello: "Dotare l'Italia, nei prossimi tre anni, di quel partito liberal democratico e riformatore che sia nelle condizioni di presentarsi alle prossime elezioni e che rappresenti l'interfaccia politica di quel rapporto Draghi che a oggi in Italia non ha interpreti. Il percorso non sarà facile e comodo, ma bellissimo oltre che necessario".
A commentare l'addio di Marattin e degli altri ci ha pensato la coordinatrice di Iv Raffaela Paita: "Una scelta legittima e rispettabile che poteva essere fatta senza aggrapparsi all'alibi del metodo". Intanto, fonti di Italia viva sottolineano alle agenzie come i fuori usciti che hanno seguito Marattin non siano poi così tanti: un parlamentare su 16; zero consiglieri regionali su 19; 11 membri dell'assemblea nazionale su 350; un centinaio di iscritti su 24mila.