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il voto a bruxelles

Il Pd si spacca in Europa sulla produzione di munizioni e armi per l'Ucraina

Simone Canettieri

Nel voto a Bruxelles sulla proposta di legge Asap il gruppo dem finisce in mille pezzi: in dieci votano a favore e in quattro si astengono. Smeriglio vota contro: "L'area del dissenso cresce". Bocciati gli emendamenti per non utilizzare i fondi del Pnrr nell'industria militare. Ma Fitto chiarisce: "Per il governo non è un tema all'ordine del giorno"

Il Pd implode in Europa sulla proposta di legge Asap per la produzione di armi e munizioni per l’Ucraina. Il gruppo finisce in mille pezzi. Votano a favore del provvedimento in dieci, guidati dal capogruppo Brando Benifei (gli altri sì sono quelli di Rondinelli, Tinagli, Picierno, Covassi, De Castro e Bresso, Toia e Moretti). Risultano astenuti in quattro (Laureti, Bartolo, Variati, Roberti). Anche se all'inizio, per un problema tecnico, risultavano tra gli astenuti anche Toia e Moretti.

Si è espresso contro Massimiliano Smeriglio, eletto come indipendente. Che al Foglio dice: “Rispetto al voto di un mese fa cresce l’area del dissenso sulla trasformazione dei fondi del Pnrr e dei fondi di coesione in armi. Un atto sbagliato che riarma 27 eserciti con soldi per le politiche sociali e ambientali senza far fare un passo in avanti alla difesa comune europea. E per il governo Meloni un assegno in bianco per modificare il Pnrr a proprio piacimento. Lavoriamo per ribaltare questo esito con il voto finale sull’atto previsto a luglio. Bene anche l’area di dissenso che si è espressa tra le fila del Pd”.

 

Oggi il Parlamento europeo, riunito in seduta plenaria a Bruxelles, ha approvato il mandato negoziale sul regolamento Asap (Atto a sostegno della produzione di munizioni). L'obiettivo è aumentare la capacità produttiva di munizioni dell'industria europea, al fine di inviare le forniture all'Ucraina e rafforzare le scorte dei paesi dell'Ue. Il mandato è stato adottato tramite procedura d'urgenza con 446 voti a favore su 625 totali, 67 contrari e 112 astenuti.

 

Gli emendamenti presentati dal Pd e dal gruppo S&D, che chiedevano di non utilizzare i fondi del Pnrr e della coesione per finanziare la produzione di armamenti, sono stati respinti. "La destra italiana ha scelto oggi di non supportare i nostri emendamenti per escludere Pnrr e fondi coesione dalle risorse utilizzabili per la produzione di munizioni: confusione o malafede?", ha commentato a riguardo Brando Bonifei. Ma per il governo il tema "non è all'ordine del giorno", ha chiarito il ministro Raffaele Fitto durante un question time in Senato: "Per quanto riguarda il regolamento della Commissione europa per la produzione di munizioni Asap, su cui proprio oggi il Parlamento europeo si è espresso, abbiamo già detto ma lo voglio ribadire in modo molto chiaro: il sostegno non è in discussione, la facoltà di poter accedere all'utilizzo di queste risorse per questo riguarda questo governo non è in alcun modo all'ordine del giorno".

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.