Il racconto

Comune di Roma nido d'amore: l'assessore e il city manager di Gualtieri si sposano

Simone Canettieri

Il 28 aprile l'unione fra l'assessore Lucarelli e il direttore generale del Campidoglio Aielli

Galeotto fu il Campidoglio e magari quelle eterne riunioni di giunta, i vertici notturni e i summit di maggioranza con i consiglieri che richiedono visibilità e risposte. E però non si vive solo di politica e governo. Tanto che l’assessore alle Attività produttive e alle Pari opportunità Monica Lucarelli il prossimo 28 luglio convolerà a nozze con Paolo Aielli, direttore generale e city manager del Comune, nonché braccio destro del sindaco Roberto Gualtieri. 


Un amore scoppiato a Palazzo Senatorio in questi mesi – assicurano tutti –  tra emergenze rifiuti, caccia ai cinghiali e allarme buche in strada. “Ma ti prego, parliamo un po’ di noi”. La coppia insomma si sposerà alle 17.30 nella Sala rossa. A suggellare l’unione dovrebbe essere proprio il primo cittadino, abbastanza restio nel celebrare i matrimoni. Tuttavia questa volta pare che Gualtieri farà un’eccezione, superando la proverbiale timidezza. Dopo il rito civile, ecco la festa com’è giusto che sia.

A cui pare non sia stata invitata tutta la giunta perché Lucarelli in questo anno e mezzo in Campidoglio qualche nemico interno se l’è fatto (contraccambiata). La  cena è in programma al Garden ristò, locale sull’Appia antica, vicino a Villa Grande, la residenza romana di Silvio Berlusconi, già magione di Franco Zeffirelli. Lucarelli è stata eletta con la lista civica di Alessandro Onorato, dopo una carriera nel privato che conta e una parentesi come presidente dei giovani di Confindustria. Da tempo in bilico – anche per il caso della collaboratrice arrestata perché spifferava notizie riservate ai clan romani – adesso si gode il momento: love, love, love. Aielli, di dieci anni più grande della sposa, è un manager già nell’orbita di Gualtieri da quando era ministro dell’Economia (viene dalla Zecca). A Palazzo raccontano che il sindaco sia scontento di entrambi. Ma si sa: spesso davanti all’amore, i maligni si scatenano. Forse. 
 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.