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Il caso

La talpa dei Casamonica ai tavoli in Prefettura sulle occupazioni, ma l'assessore non lo ricorda

Simone Canettieri

Camilla Marianera, arrestata con l'accusa di passare informazioni alla malavita romana, lavorava in Campidoglio con l'assessore Monica Lucarelli che dell'ex collaboratrice ha sempre dichiarato: "Mi ha rappresentato in Prefettura solo una volta per i funerali di Benedetto XVI". Ma non è così: ecco il documento

L'assessore alla Sicurezza del Comune di Roma, Monica Lucarelli, dimentica o omette un particolare non secondario. Non è vero che la sua ex collaboratrice Camilla Marianera, arrestata il 14 febbraio con l'accusa di essere la talpa in Procura della malavita romana a partire dai Casamonica,  "ha partecipato solo una volta senza di me a un tavolo in prefettura con il capo di gabinetto del Campidoglio per l’organizzazione dei funerali di papa Ratzinger", come ha dichiarato Lucarelli, esponente della giunta Gualtieri appena scoppiato il caso. 

Da quanto risulta dai documenti in possesso del Foglio, la giovane aspirante avvocato (assunta dal Comune con un contratto da 48mila euro all'anno), lo scorso 27 gennaio andò in Prefettura per Roma Capitale per fare il punto sulla situazione degli immobili occupati. In particolare, come si legge nel verbale di Palazzo Valentini, per i casi di via del Policlinico 137, via Calpurnio Bibulo 13, via Roccagiovine 267 e via Prenestina 913.  Quattro casi inseriti nel piano sgomberi. Su alcuni di questi c'è il racket della malavita romana.

Marianera, in quanto fiduciaria dell'assessore Lucarelli, in quella circostanza rappresentò il Comune insieme ai dirigenti di Palazzo Senatorio, all'assessore al Patrimonio Tobia Zevi, ai delegati dell'Ater, della Regione Lazio. Il tavolo quel giorno era presieduto dal prefetto Bruno Frattasi.

 

Lucarelli non risulta indagata nell'inchiesta che riguarda la sua ex collaboratrice (ora fuori dall'amministrazione pubblica), accusata di aver raccolto informazioni riservate e coperte da segreto sfruttando il rapporto confidenziale con una "talpa" all'interno del tribunale di Roma. Un giro d'affari che coinvolgeva lei e il fidanzato Jacopo De Vivo, figlio di Giuseppe, detto Peppone, ultras della Roma defunto nel 2015. A beneficiare di queste notizie coperte dal segreto erano esponenti delle due curve dell'Olimpico, spacciatori, pregiudicati e addirittura membri della famiglia Casamonica. Un clan molto attivo anche nella gestione di alcuni palazzi occupati della Capitale.

A proposito del rapporto con Marianera, Lucarelli ha sempre di non ricordarsi che gliela avesse presentata. E soprattutto ha sempre minimizzato il ruolo della collaboratrice nei dossier comunali. Fino a dire che la giovane partecipò in Prefettura solo a una riunione logistica sui funerali di Benedetto XVI. Ma non è così. 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.