Il caso
Caos a destra, Berlusconi sabota Meloni al Senato. La Russa deluso: "Colpa di Ronzulli e Miccichè"
Il candidato indicato dal centrodestra a Palazzo Madama mastica amaro, finito in mezzo ai veti incrociati degli alleati. "Ormai sulla fedelissima del Cav. la Meloni non cede. A costo di non fare il governo, non torna indietro", dice al Foglio
Sperava nell'apoteosi immediata. Invece è costretto, almeno per ora, a masticare amaro. È in corso la seconda chiama del primo scrutinio, quando Ignazio La Russa, presidente del Senato ancora in pectore, lo stallo clamoroso sul suo nome lo spiega così: "Quello che è successo è che Miccichè e la Ronzulli gli danno addosso, a Berlusconi, e lui purtroppo si fa portare".
Sarebbe questo, dunque, secondo il colonnello di FdI, la ragione dell'impasse. Forza Italia ha diramato l'ordine ai suoi senatori: non ritirare la scheda, insomma non votare. E senza i voti azzurri, La Russa non può farcela. Lui lo sa. E non è ottimista. Sa che sull'ingresso della Ronzulli nell'esecutivo, Giorgia Meloni non è disposta a concedere nulla.
"Ormai sulla Ronzulli, la Meloni non cede. A costo di non fare il governo, non torna indietro", dice La Russa, prima di tornare in Aula. Il secondo scrutinio previsto nel pomeriggio. Anche per quello, serve la maggioranza assoluta dei senatori: 104 voti. E senza il consenso del Cav., La Russa non può farcela.
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