(foto Ansa)

Draghi: "Il governo ha raggiunto i suoi obiettivi. Sono un nonno al servizio delle istituzioni"

Carmelo Caruso

Il premier nella conferenza di fine anno elogia Mattarella ("è il modello di Presidente della Repubblica"), sull'elezione al Quirinale glissa ma si rimette alla volontà dei partiti. "Il mio futuro dipende dal Parlamento"

Auspico anche io un’elezione del prossimo presidente della Repubblica unitaria, veloce. Il governo ha raggiunto i risultati. A prescindere da chi ci sarà non bisognerà temere il futuro. Il mio destino personale non conta niente. Sono un uomo, un nonno al servizio delle istituzioni”. Draghi ha scelto. Un paese, un giorno di dicembre, il 22, si è fermato per due ore per capire se potevano diventare lunghe almeno sette anni. Si è sintonizzato sui canali televisivi, chi era in auto ha alzato il volume. Non voleva sapere cosa Draghi aveva fatto da premier, ma se lo avrebbe fatto ancora da presidente della Repubblica. Il futuro. Chi ha inventato questa parola? Draghi avrebbe voluto cancellarla a favore del “presente” perché “ho sempre cercato di vivere il presente”. Per tutta la durata della conferenza stampa, all’auditorium Antonianum, a Roma, questo “nonno” ha detto che la decisione riguardo al suo futuro è adesso nelle mani del Parlamento, delle forze politiche. E ha scelto di definirsi “nonno” come nonno è Sergio Mattarella, nonno perché i nonni vogliono che siano i figli e i nipoti a continuare il buono che hanno fatto. Sorrideva infatti quando tutte le domande si replicavano e sempre: “Dunque senza di lei come si fa ?”. Tre cose andavano fatte e sono state realizzate. Draghi le ha elencate: il 13 febbraio dell’anno scorso eravamo ultimo paese per somministrazione di prima dosi. Oggi siamo oltre Germania , Francia , Inghilterra. Invito a fare la terza. Il governo resta inoltre pronto a sostenere l’economia in caso di rallentamento.  Abbiamo raggiunto tutti e 51 obiettivi del Pnrr che avevamo concordato”. E non è vero che è stato realizzato perché lui è super, ma perché “le forze politiche lo hanno voluto e a loro dico ancora grazie”.

Sono le stesse forze, e lo ha lasciato intendere “che devono, “indipendentemente dalla persona che ci sarà, continuare a sostenere l’azione di governo”. Ha rifiutato l’idea di governare dal Quirinale perché la mia idea di presidente non è “notaio o garante”. La sua idea di presidente si chiama “Mattarella” a cui va espresso “affetto” che “ha svolto il suo ruolo con dolcezza e “fermezza”, ha “scelto con lucidità”. Ha anticipato che “L’obbligo vaccinale rimane sullo sfondo”. Declinato alla provocazione su Silvio Berlusconi: “Non sta a me dare queste valutazioni su Berlusconi esondavano dal mio compito oggi”. Non ha nascosto che la crisi “è uno scenario da temere” e ribaltato lui la domanda: “È immaginabile una maggioranza che si spacchi e che poi si ricomponga dopo magicamente?”. Non immagina elezioni anticipate, si augura che questo governo senza di lui vada avanti. Da oggi è nonno candidato. 

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio