festa dell'ottimismo

Calenda: "Per stare insieme al Pd non basta essere contro la destra. Draghi? Resti fino al 2023"

Il leader di Azione alla Festa del Foglio: "L'attuale legge elettorale favorisce il bipopulismo. Letta critica il trasformismo parlamentare. Ma quello politico?"

Redazione

Una coalizione tutti uniti per sconfiggere la destra? "Sono trent'anni che lo propongono, sembra il palio di Siena. E' un'idea che non condivido. Non può bastare dire 'ci sono i fascisti'". Carlo Calenda risponde direttamente a Enrico Letta, intervenuto prima di lui alla Festa dell'Ottimismo del Foglio a Firenze. E ne boccia l'accozzaglia di sigle, con dentro il grande centro, per vincere le prossime elezioni politiche. Anche perché "non so cosa voglia dire centro. Credo che l'Italia abbia bisogno di un partito riformista serio che fa un lavoro sul territorio e fa proposte circostanziate come ho fatto a Roma dove ho preso il 20%", ha detto ricordando il risultato della sua lista civica alle ultime amministrative a Roma.

Credo che la legge elettorale sia una "scusa per non fare mai niente", ha ripetuto Calenda. "A Roma anche con una legge elettorale complicata riesci a essere il primo partito. In Italia non è importante fare il sindaco o il ministro ma arrivarci avendo la capacità di governare. Se questa è la politica io non la voglio fare". 

Insistendo sul rapporto con il Pd di Letta, Calenda ha criticato la proposta del segretario contro i passaggi da un partito all'altro: "Io ho cambiato casacca e Letta lo ha chiamato trasformismo parlamentare. Ma il trasformismo politico? Prima dici che i 5Stelle sono il male assoluto e poi ci governi insieme? Io me ne sono andato": bisognerà dare una sanzione anche al trasformismo politico. Se dici che i Cinque stelle sono il male assoluto. E poi una mattina per puro interesse dici che sono tuoi alleati". 

Poi si è parlato di Lega. Ricordando l'endorsement che il ministro Giorgetti fece nei suoi confronti prima delle elezioni amministrative. C'è insomma una Lega con cui si può parlare? "Dipende da Giorgetti. Perché nella Lega un giorno parla Giorgetti, l'ltro Fedriga e poi tutti ritornano salviniani. Però credo che ha ragione Letta quando dice che il mondo oggi non si divide tra destra e sinistra, ma tra chi è europeista e chi non lo è".

Questa mattina il presidente di Confindustria Bonomi ha detto che la spinta propulsiva del governo si è esaurita. E Calenda condivide l'analisi. "Sul fisco s'è fatta un assurdità totale. Il taglio di aliquote è regressivo. E poi si parla sempre di giovani e per loro non si è fatto nulla di concreto". Detto questo secondo il leader di Azione "occorre che dalle forze politiche, dai segretari di partito arrivi un messaggio chiaro a Draghi, che deve restare presidente del Consiglio fino al 2023 e possibilmente oltre: perché se abbiamo una stagione in cui poter cambiare l'Italia è questa, ma l'unico che ha l'autorevolezza per comporre delle forze politiche che di solito si occupano di tutto tranne che amministrare è Mario Draghi".

Dopo aver attaccato Di Maio "nella sua versione Udeur", l'europarlamentare ha anche espresso un'opinione su Tim e il tentativo di Opa da parte di Kkr. " L'Italia ha straordinari imprenditori ma pessimi capitalisti. Sono favorevole a Kkr, avrà une gestione meno politicizzata di Bollorè. La questione della rete di Telecom è un problema anche per Telecom.  La questione della rete si pone perché c'è questo problema che rimane appeso. Il nazionalismo economico è dannoso, ma se non si gioca ad armi pari con paesi come la Francia poi rischiamo di farci fregare". 

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