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L'intervento di Draghi all'assemblea dell'Anci a Parma

Il discorso del premier all'Associazione nazionale dei comuni italiani

Alle 12.30 è atteso l'intervento del premier Mario Draghi alla 38ma assemblea annuale di Anci, l'Associazione nazionale dei comuni italiani, martedì a Parma e che si concluderà oggi. Poco prima parlerà anche il presidente dei comuni e sindaco di Bari, Antonio Decaro. Martedì, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Decaro aveva chiesto a nome dei sindaci che fosse definito in maniera più netta "il confine delle nostre responsabilità. Bisogna trovare un antidoto efficace per arrestare il fenomeno della paura della firma e della burocrazia difensiva, perché se un sindaco ha paura di firmare un atto che serve a costruire una scuola, ad autorizzare un concerto, a piantare mille alberi in un parco, non è lui che perde: è il paese, e con il paese tutti i suoi cittadini". Oltre alle modifiche al reato di abuso d’ufficio, un tema che sta a cuore ai primi cittadini, sul tavolo c’è anche quello del Pnrr. Perché i sindaci chiedono un’accelerazione sullo stanziamento dei fondi e prospettano il rischio che restino inutilizzati.

 


 

Signor Presidente della Camera, cari Sindaci, autorità civili, cittadine e cittadini,


Voglio portare a voi Sindaci il ringraziamento del Governo e mio personale per il lavoro che avete svolto nei mesi difficili della pandemia. E dirvi che sarete al centro della stagione che abbiamo davanti: una straordinaria occasione di riforme e investimenti, grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

 

Il successo del Piano è nelle vostre mani, come in quelle di noi tutti. C’è bisogno di cooperazione tra tutti i livelli dell’amministrazione, nella fase di pianificazione degli investimenti e in quella di attuazione. Questo sforzo deve coinvolgere tutti: Comuni, Regioni, Ministeri. 

 

Non è la prima volta che i Comuni italiani si trovano al centro di cambiamenti epocali nel Paese. Nel dopoguerra sono stati i Sindaci a gestire le migrazioni interne che hanno accompagnato il miracolo economico. A presidiare la trasformazione dei borghi in città, delle città in metropoli. A interpretare nella realtà quotidiana i cambiamenti nella cultura e nei consumi che hanno rivoluzionato la politica e l’economia. Voglio citare un esempio per tutti. Virgilio Ferrari, medico, antifascista, Sindaco di Milano dal 1951 al 1961. Ferrari ha guidato la ricostruzione della città distrutta dai bombardamenti e il suo rilancio economico. Ha creato la società Metropolitana Milanese, ha ricostruito l’aeroporto di Linate. Ha realizzato quartieri come Quarto Oggiaro, ha restaurato spazi pubblici come la Besana. Ha ampliato lo stadio di San Siro, ha lanciato la sottoscrizione per l’acquisto della Pietà Rondanini. Per Ferrari - come per tanti sindaci del dopoguerra - la ricostruzione della città non riguardava solo i grandi progetti infrastrutturali. Aveva al centro la piena realizzazione del cittadino.

 

Voi Sindaci siete stati fondamentali negli anni di piombo e del terrorismo. Avete opposto all’estremismo e alla violenza il dialogo e la difesa della democrazia. Ancora oggi, continuate a essere un presidio di legalità. Perché sapete che, senza il rispetto della legge, vengono meno le basi del vivere civile. Penso ad Angelo Vassallo, primo cittadino di Pòllica, ucciso brutalmente nel 2010. Il suo ricordo è un tributo a tutti i Sindaci impegnati quotidianamente nella lotta contro la criminalità. 

 

Da sempre in prima linea nella gestione delle emergenze, lo siete stati anche durante la pandemia. Avete applicato le restrizioni con rigore e incoraggiato i cittadini a resistere e perseverare nei momenti più difficili. Avete aiutato tanti che avevano perso il lavoro o sospeso le proprie attività. E che si sono trovati ad affrontare la povertà – molti per la prima volta. Avete tenuto unite le vostre comunità con determinazione e con coraggio, anche quando la crisi sanitaria ha reso più difficile e oneroso erogare i servizi ai cittadini. Avete agito con l’operosità, il pragmatismo e il senso civico che vi distinguono, quanto la fascia tricolore.

 

Oggi si apre una nuova fase per l’Italia e per i suoi quasi 8.000 Comuni. Un’occasione di sviluppo, progettazione, idee, che dobbiamo essere pronti a cogliere per i nostri cittadini e per le generazioni future. Nella legge di bilancio stanziamo 1,4 miliardi fino al 2029 per la messa in sicurezza di ponti e viadotti e aumentiamo di 2,7 miliardi i fondi per la manutenzione delle scuole fino al 2036.  Destiniamo 2 miliardi di euro fino al 2030 per consentire alle Province e alle Città Metropolitane di svolgere le loro funzioni fondamentali. Aiutiamo i piccoli Comuni in particolare difficoltà economica. Istituiamo un apposito Fondo per sostenere e valorizzare i territori montani con una dotazione di 200 milioni di euro all’anno.

 

Soprattutto, Comuni e Città Metropolitane dovranno amministrare quasi 50 miliardi di euro come soggetti attuatori del Pnrr. Dalla transizione digitale a quella ecologica; dagli investimenti nella cultura all’edilizia pubblica; dagli asili nido al sostegno agli anziani più vulnerabili. Il futuro dell’Italia vi vede oggi protagonisti.

 

A pochi mesi dall’approvazione del Piano da parte della Commissione Europea, siamo pienamente nella sua fase di attuazione. Nelle prossime settimane il Governo ha in programma una serie di incontri in molte città italiane per confrontarci sulla sua realizzazione. Abbiamo già approvato 159 progetti di rigenerazione urbana su cui investiamo 2,8 miliardi. Ben oltre il 40% è destinato a interventi nel Mezzogiorno. Per riqualificare l’edilizia residenziale pubblica, rendere i quartieri delle città più inclusivi e migliorare la qualità delle abitazioni, abbiamo ripartito 2 miliardi tra le Regioni, che adesso dovranno indire i bandi per i Comuni. Abbiamo già avviato il potenziamento del trasporto extraurbano, con 600 milioni che sono stati suddivisi tra le Regioni per rinnovare la flotta degli autobus. Abbiamo assegnato 700 milioni ai soggetti gestori regionali per rendere più funzionali le stazioni ferroviarie nel Mezzogiorno e riqualificare le aree in cui si trovano. Nel complesso, sono stati già ripartiti tra gli enti territoriali 21,6 miliardi per interventi infrastrutturali.

 

Siamo impegnati per migliorare l’edilizia scolastica e rafforzare l’offerta formativa, anche per venire incontro alle esigenze delle giovani famiglie. Avviamo entro la fine dell’anno i bandi per la costruzione di nuove mense e palestre nelle scuole, a cui destiniamo 1,3 miliardi. Allo stesso tempo, lanciamo un concorso di progetto per realizzare 195 scuole innovative su tutto il territorio. Impieghiamo 4,6 miliardi per il Piano per gli asili nido e le scuole dell’infanzia, con l’obiettivo ambizioso di creare 228 mila nuovi posti.

 

Gli impegni sono chiari. Ora tocca a tutti noi, insieme, trasformare questi progetti in opportunità di crescita e sviluppo.

 

Non tutti i Comuni sono attrezzati allo stesso modo per affrontare la sfida del Pnrr. È essenziale che questa opportunità storica sia colta anche dai centri più piccoli. Il Governo ha semplificato le procedure di affidamento dei contratti pubblici per aumentare la rapidità e l’efficacia di intervento. Accorciamo i tempi di realizzazione anche coniugando, quando possibile, la fase progettuale con quella esecutiva. Mettiamo a disposizione delle amministrazioni vari strumenti: dall’assistenza tecnica sul territorio alla possibilità di reclutare personale. Almeno mille esperti aiuteranno gli enti territoriali ad attuare il Piano. Verranno distribuiti nelle varie aree del Paese, per semplificare i processi e rafforzare la capacità progettuale delle amministrazioni.

 

I Comuni sono i luoghi in cui i cittadini incontrano la politica e la pubblica amministrazione. Voi Sindaci rappresentate l’unità dell’Italia, nella sua magnifica diversità. Un legame che resiste al passare del tempo, grazie alla vostra credibilità di abili amministratori. Rinsaldato dalla passione disinteressata che mostrate per la vita pubblica. E reso attuale dalla vostra capacità di tradurre in obiettivi concreti una visione ideale. Di queste qualità - di voi Sindaci – oggi più che mai non possiamo fare a meno. Grazie.

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