Mario Draghi (foto LaPresse)

Ecco le nuove task force del Recovery. Così Draghi monitora investimenti e comuni

Valerio Valentini

La Scozzese (ex Anci, già assessora di Marino) coordinerà i lavori dei sindaci. Al Dipe di Leonardi toccherà invece a cinque consiglieri valutare l'impatto dei progetti del Pnrr: Cambini, Percoco, Filippucci, Stagnaro e Puglisi

L’assillo di fondo è sempre lo stesso: “Sul Recovery non possiamo sbagliare”, ripete Mario Draghi. Ed è proprio per monitorare il buon utilizzo delle risorse europee, che a Palazzo Chigi hanno deciso di attivare due nuove strutture tecniche, entrambe dirette da Marco Leonardi, consigliere economico molto ascoltato dal premier. La prima, che nascerà all’interno del Nucleo tecnico per il coordinamento della politica economica, sarà composta da cinque persone (Carlo Cambini, Francesco Filippucci, Marco Percoco, Riccardo Puglisi e Carlo Stagnaro) e dovrà valutare l’impatto degli investimenti previsti dal Pnrr. L’altra aiuterà i comuni ad attuare al meglio i progetti, e sarà guidata da Silvia Scozzese, già assessore al Bilancio della giunta Marino.

E certo la scelta del nome non è casuale, in questo caso. Perché la Scozzese, giurista e contabile romana di lunga fama e consolidate relazioni trasversali, classe ’66, è una storica funzionaria e dirigente dell’Anci. Le cronache politiche s’interessarono a lei quando, nel giugno del 2014, il sindaco di Roma la chiamò al Campidoglio a rimpiazzare la dimissionaria Daniela Morgante: seguirono mesi fruttuosi per il bilancio romano ma assai burrascosi sul piano umano con buona parte di giunta e consiglio (“Questa qui non fa passare neppure una delibera”, sbottavano i fedelissimi del “Marziano”), fino a quando lei, un anno più tardi, si dimise con una lettera indirizzata a Marino, poco prima che gli eventi iniziassero a precipitare verso gli scontrini contestati, la Panda rossa in divieto di sosta e le firme dal notaio. Di conti romani continuò però a occuparsi, visto che Matteo Orfini la suggerì al Mef come commissario straordinario del governo per il piano di rientro della capitale. Di lì in poi, una nuova luminosa carriera dentro la Corte dei conti, e poi il ruolo di capo di gabinetto del ministro per il Sud Peppe  Provenzano, nel BisConte. Per dire di come sui bilanci comunali e sul mancato utilizzo di fondi europei abbia già perso il sonno, la Scozzese. 

Che ora si ritroverà affiancata anche da un’altra figura nota nella galassia del Pd romano: perché insieme a lei, nella struttura di sostegno agli enti locali coinvolti nel Pnrr, ci sarà anche Cristina Maltese, già presidente del XII Municipio della capitale, a lungo sull’orlo del grande salto verso l’Aula Giulio Cesare, prima che Roberto Gualtieri, che come lei viene da Monteverde e come lei condivide la vicinanza a Claudio Mancini, la chiamasse nella sua segreteria al Mef quando divenne ministro. Ma non lo si chiami, per carità, commissariamento.  E non solo per motivi di galateo istituzionale, o per evitare  le polemiche dei sindaci. “E’ anche una questione tecnica”, precisano a Palazzo Chigi. “Perché qui nessuno avrà poteri sostitutivi”. Si parlerà allora di tutoraggio, di coordinamento: a questo, insomma, servirà il nuovo organismo di cui  Draghi ha deciso di dotarsi, per sovrintendere al corretto utilizzo dei fondi europei nell’ambito del Pnrr da parte dei comuni.

Più a monte, invece, sarà il lavoro che dovrà svolgere l’altro comitato di tecnici. Che opererà sotto la direzione del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, guidata da Leonardi e indirizzerà le politiche del governo nell’ambito della realizzazione del Pnrr, fornendo pareri preventivi sull’impatto e le ricadute degli investimenti previsti. E’ stato Leonardi stesso ad allestire la sua squadra: che, in attesa delle nomine ufficiali, ha finora svolto delle riunioni informali. Ed eccoli allora, intorno allo stesso tavolo di Palazzo Chigi, i cinque consiglieri. Ci sarà Carlo Cambini, ordinario di Economia applicata al Politecnico di Torino e già capo economista dell’Autorità di regolazione dei trasporti. Settore, quello della programmazione economica applicata ai piani di trasporto, di cui è esperto anche il bocconiano Marco Percoco. Viene invece dalla Paris School of Economics Francesco Filippucci, membro del think tank Tortuga. Poi ci sarà Riccardo Puglisi, professore di Economia politica all’Università di Pavia e gran fustigatore dei nazionalsovranisti sui social network.  Infine, Carlo Stagnaro, direttore ricerche e studi presso l’Istituto Bruno Leoni e con una discreta conoscenza degli apparati del ministero dello Sviluppo economico, dov’è stato capo della segreteria tecnica di Federica Guidi. Spetterà a loro, sotto la supervisione di Leonardi, effettuare delle analisi d’impatto dei vari progetti del Pnrr. 

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  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.