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Draghi in Libia: "Una partnership per ricostruire il futuro"

Per il suo primo viaggio all'estero da presidente del Consiglio, oggi Mario Draghi è andato in Libia, dove un mese fa, dopo il cessate il fuoco, è nato un governo unificato sotto l'egida dell'Onu. Insieme al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, l'ex numero uno della Bce deve incontrare il nuovo premier del governo di unità nazionale, Abdelhamid Dabaiba. La missione è delicata sia dal punto di vista economico sia da quello geopolitico: sul tavolo ci saranno temi cruciali come l'energia (con le forniture di gas attraverso la condotta Greenstream), i migranti, le infrastrutture (l’aeroporto internazionale e lo sblocco della cosiddetta ‘autostrada della pace’), la sanità, il pagamento di debiti pregressi alle aziende italiane fino al rilancio delle commesse interrotte dopo il 2011. Un viaggio lampo che culminerà nella tarda mattinata con una dichiarazione congiunta dei due leader.

 

 

Draghi è arrivato a Tripoli intorno alle 10 del mattino. Ad accoglierlo all'aeroporto Mitiga c'era la ministra degli Esteri libica, Najla el Mangoush, prima donna a ricopre l'incarico di capo della diplomazia nel paese. Il colloquio con Dabaiba è avvenuto nella sede del Consiglio dei ministri della Libia. Draghi incontrerà anche il presidente del Consiglio presidenziale, Mohammed Menfi.    

  

"E' un momento unico per la Libia", ha detto Draghi. "Il governo di unità nazionale, riconosciuto e legittimato dal Parlamento, sta procedendo alla riconciliazione nazionale. Per ricostruire l'antica amicizia e una vicinanza che non ha mai conosciuto pause. Ambasciata italiana unica aperta durante questi anni di conflitto e pericolo. Il prerequisito per proseguire è che il cessate il fuoco venga osservato, la sicurezza dei siti è requisito essenziale per collaborare. Nel nostro incontro, straordinariamente soddisfacente, caloroso e ricco di contenuti, abbiamo parlato di collaborazione su infrastrutture civile, in campo energetico, sanitario e culturale. C'è la volontà di riportare l'interscambio ai livelli di cinque, dieci anni fa e superare quel livello. In altre parole vogliamo fare di questa partnership una guida per il futuro, nella piena sovranità della Libia. Anche sulla questione migratoria c'è molto da fare, sia sul punto di vista geopolitico che umanitario. Il problema migratorio non nasce solo sulle coste ma anche nei confini meridionali della Libia e vogliamo aiutare il governo libico anche in quella sede. Le commissioni miste per il recupero dei crediti storici e recenti sono state avviate. In sostanza c'è voglia di fare, voglia di ripartire e in fretta". 

  

La nota del M5s

"Il primo viaggio all'estero del presidente Draghi in Libia, accompagnato dal nostro ministro degli Esteri Di Maio, riveste enorme importanza per la difesa e la promozione dei i nostri interessi nazionali in quel Paese che, finalmente, ha intrapreso la strada della riconciliazione e della normalizzazione", dichiarano in una nota i senatori del Movimento cinque stelle della commissione Esteri di palazzo Madama. "Confidiamo che il nuovo governo di unita' nazionale presieduto dal premier Abdul Hamid Dbeibah avvii fin da subito una nuova stagione di cooperazione strategica con l'Italia in tutti i settori piu' importanti: dai progetti energetici con Eni alla ricostruzione delle infrastrutture, a partire dall'aeroporto internazionale di Tripoli, dal pagamento dei debiti pregressi alle aziende italiane alla cooperazione in materia di controllo dei flussi migratori. Su quest'ultimo tema ci auguriamo una radicale svolta nella trasparenza e negli standard umanitari delle autorità libiche operanti nel settore migratorio evitando ogni collaborazione da parte italiana con personaggi che non siano di specchiata integrita' e onesta'. Cogliamo l'occasione per esprimere la nostra solidarieta' ai giornalisti italiani intercettati nel 2017 per le loro importanti e doverose inchieste sull'argomento".