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editoriali

Draghi fa bene anche all’opposizione

redazione

Meloni non appoggia il governo ma difende l’europeismo. Buon segno

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Giorgia Meloni ha spiegato, in una lettera pubblicata da Repubblica, le ragioni della sua opposizione al governo di Mario Draghi. Lo ha fatto con argomenti discutibili, ma non scontati. In primo luogo ha negato di sostenere una posizione anti europea, il che è assai rilevante: la sua concezione di Europa confederale (Meloni si autodefinisce gaullista) riprende lo slogan dell’Europa “delle patrie”, in alternativa al super-stato continentale. E’ un’opzione datata, ma che ha legittimità in un dibattito europeo ancora tutt’altro che concluso. Sul piano interno sottolinea un problema reale: se di fronte a situazioni critiche la democrazia italiana non è in grado di fornire soluzioni, questo è un vulnus per la democrazia. Naturalmente non si può ignorare la situazione straordinaria che rende impraticabile la via del ricorso all’elettorato, tuttavia la rivendicazione di una fisiologia democratica in cui all’opposizione deve comunque spettare un ruolo rispettabile è senza dubbio fondata.

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Giorgia Meloni ha spiegato, in una lettera pubblicata da Repubblica, le ragioni della sua opposizione al governo di Mario Draghi. Lo ha fatto con argomenti discutibili, ma non scontati. In primo luogo ha negato di sostenere una posizione anti europea, il che è assai rilevante: la sua concezione di Europa confederale (Meloni si autodefinisce gaullista) riprende lo slogan dell’Europa “delle patrie”, in alternativa al super-stato continentale. E’ un’opzione datata, ma che ha legittimità in un dibattito europeo ancora tutt’altro che concluso. Sul piano interno sottolinea un problema reale: se di fronte a situazioni critiche la democrazia italiana non è in grado di fornire soluzioni, questo è un vulnus per la democrazia. Naturalmente non si può ignorare la situazione straordinaria che rende impraticabile la via del ricorso all’elettorato, tuttavia la rivendicazione di una fisiologia democratica in cui all’opposizione deve comunque spettare un ruolo rispettabile è senza dubbio fondata.

 

Molto dipenderà dal modo concreto con cui Fratelli d’Italia eserciterà l’opposizione, e c’è da credere che, anche per non portare a livelli eccessivi la tensione con quelli che considera ancora gli alleati naturali del centrodestra, si tratterà di un comportamento non pregiudiziale. Se Draghi saprà dare corpo all’interesse nazionale nel contesto europeo, come ha spiegato in Parlamento, l’opposizione della destra sarà costruttiva o, come ama dire Meloni con un po’ di enfasi “patriottica”. Che manchino i suoi voti a una maggioranza già tanto vasta non pesa un granché, e se l’opposizione sarà condotta su temi concreti e in modo propositivo, alla fine potrebbe rivelarsi persino uno stimolo critico utile. Com’è d’altronde nella natura di un’opposizione in un regime democratico che eserciti la sua funzione interpretando l’interesse nazionale in modo diverso da quello condiviso dalla maggioranza.

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