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editoriali

Sardegna e discoteche. Le scelte politiche non sono delitti

La procura di Cagliari indaga per epidemia colposa sulla riapertura dei locali della Costa Smeralda lo scorso agosto. Fu un errore, ma che c’entrano i pm?

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C’è una linea oltre la quale l’accertamento di eventuali reati commessi dai governanti nell’esercizio delle loro funzioni si tinge dell’arroganza del senso del poi: quella cioè di chi, alla luce di ciò che certe scelte politiche hanno prodotto, contesta quelle scelte e le trasforma in possibili delitti. Ora, la decisione presa dalla giunta leghista Solinas di tenere aperte le discoteche in Sardegna in pieno agosto, nonostante la ripresa significativa dei contagi, appare oggi con ragionevole approssimazione una decisione sbagliata. Si sarebbero dovuti analizzare con più attenzione i dati sulla diffusione del Covid-19 in relazione all’affollamento di locali notturni e balneari della Costa Smeralda e optare forse per una chiusura generalizzata, con tutto il danno economico che questo avrebbe causato.

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C’è una linea oltre la quale l’accertamento di eventuali reati commessi dai governanti nell’esercizio delle loro funzioni si tinge dell’arroganza del senso del poi: quella cioè di chi, alla luce di ciò che certe scelte politiche hanno prodotto, contesta quelle scelte e le trasforma in possibili delitti. Ora, la decisione presa dalla giunta leghista Solinas di tenere aperte le discoteche in Sardegna in pieno agosto, nonostante la ripresa significativa dei contagi, appare oggi con ragionevole approssimazione una decisione sbagliata. Si sarebbero dovuti analizzare con più attenzione i dati sulla diffusione del Covid-19 in relazione all’affollamento di locali notturni e balneari della Costa Smeralda e optare forse per una chiusura generalizzata, con tutto il danno economico che questo avrebbe causato.

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La giunta Solinas, esponente del Partito sardo d’azione sostenuto dalla Lega di Matteo Salvini, ha agito diversamente: e, nel farlo, con tanto di procedure pasticciate e perfino opache, con una richiesta di un parere tecnico da parte del Cts regionale che non è mai stato reso pubblico, ha con ogni evidenza accolto le istanze – qualcuno dirà: subìto le pressioni, ma in politica la differenza tra le due cose è sottile – degli operatori del settore turistico, per i quali la chiusura dei locali prima di Ferragosto avrebbe significato una grossa perdita. E però aprire un’inchiesta ipotizzando il reato di epidemia colposa, come ha fatto ieri la procura di Cagliari a seguito di un servizio andato in onda su Report lunedì sera, appare una scelta quantomeno discutibile. Andare in cerca di responsabilità penali per una delibera che ha permesso l’apertura delle discoteche sembra un po’ troppo.

 

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Anche perché, tra l’altro, sarebbe difficile restringere la platea dei possibili imputati: la scelta è della giunta Solinas, ma è stata formalizzata attraverso un ordine del giorno approvato da quasi tutto il Consiglio regionale, compresa una parte dell’opposizione. Senza contare che la decisione di chiudere le discoteche su tutto il territorio nazionale è arrivata dal governo nazionale solo a metà agosto, e non già alle prime evidenze del riacutizzarsi della pandemia. 

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