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Editoriali

Gli scaricabarile della pandemia

Redazione

Le regioni irresponsabili, le chiusure e la doverosa responsabilità di uno stato

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Il ministero della Salute è da quando esiste, cioè dopo il passaggio alle regioni delle competenze sulla Sanità, una specie di ircocervo. Dovrebbe assicurare l’eguaglianza del diritto alla salute, ma non dispone direttamente delle funzioni e degli strumenti che lo garantiscono. Da quando è scoppiata la pandemia, naturalmente, ha assunto una centralità politica legata alla responsabilità di definire le linee di resistenza all’espansione del virus. Roberto Speranza, esponente della più minuscola delle formazioni di maggioranza, Liberi e uguali, si è trovato all’improvviso al centro di una battaglia complessa, quella contro la malattia, ma anche di tafferugli politici animati talora dalle opposizioni, talora da rappresentanti regionali, che senza assumersi responsabilità attaccano chi invece lo deve fare.

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Il ministero della Salute è da quando esiste, cioè dopo il passaggio alle regioni delle competenze sulla Sanità, una specie di ircocervo. Dovrebbe assicurare l’eguaglianza del diritto alla salute, ma non dispone direttamente delle funzioni e degli strumenti che lo garantiscono. Da quando è scoppiata la pandemia, naturalmente, ha assunto una centralità politica legata alla responsabilità di definire le linee di resistenza all’espansione del virus. Roberto Speranza, esponente della più minuscola delle formazioni di maggioranza, Liberi e uguali, si è trovato all’improvviso al centro di una battaglia complessa, quella contro la malattia, ma anche di tafferugli politici animati talora dalle opposizioni, talora da rappresentanti regionali, che senza assumersi responsabilità attaccano chi invece lo deve fare.

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Ora che ha dovuto decidere a quali regioni imporre le restrizioni più pesanti, queste critiche sono diventate più aggressive, cioè l’irresponsabilità è diventata pandemica. Naturalmente bisognerà aspettare gli effetti delle misure adottate per misurarne l’efficacia, ovviamente è del tutto ragionevole criticare aspetti particolari non convincenti o discutere sulla scelta dei criteri e sulla tempestività dei dati utilizzati per prendere le decisioni. Su questo Speranza oggi riferirà in Parlamento e lì ci sarà modo di capire sia le ragioni delle scelte sia quelle delle obiezioni: questa è la normale dialettica democratica. Altra cosa, invece, è l’attacco indiscriminato a chi deve, non certo per sua scelta, adottare decisioni dolorose e assumersene la responsabilità.

 

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In queste ore Matteo Salvini e qualche esponente regionale indispettito per le misure troppo aggressive adottate dal governo hanno provato a delegittimare il contenuto dei provvedimenti firmati dal ministro della Salute senza assumersi il compito di indicare altre soluzioni possibili (e senza riconoscere che le scelte prese dallo stato sono scelte che lo stato prende anche a causa dell’irresponsabilità di alcuni governatori). In questo modo si esce dal confine della responsabilità rispetto ai cittadini afflitti da un’emergenza sanitaria e si entra in una dimensione diversa: una miserabile speculazione che confina con lo sciacallaggio.

 

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