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Il lockdown sartoriale

Gli errori da cui imparare e le coordinate dei lockdown. Parla Sileri

Annalisa Chirico

Oltre il dpcm. Il viceministro della Salute ci spiega come il governo proverà a salvaguardare salute ed economia. “Mi auguro si possa tornare presto a una normalità con gli stop and go che facciano appiattire la curva"

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Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri lo definisce “sartoriale”, e il senso è semplice: addio lockdown generalizzato, a Milano come a Palermo, il governo inaugura un nuovo paradigma: misure “tailor made”, modulate sulla base dei parametri epidemiologici e sanitari territoriali. “Ci troviamo ancora in una condizione diversa rispetto a febbraio o marzo – dichiara Sileri al Foglio. E la diversità non dipende solo dai numeri “Ai tempi della prima ondata la chiusura indiscriminata si rese necessaria per evitare l’effetto tsunami con il passaggio delle persone da una regione all’altra. Adesso abbiamo una buona capacità diagnostica, la disponibilità di posti letto negli ospedali è aumentata, abbiamo una migliore capacità d gestione del coronavirus. Se nella prima ondata Cologno e la Lombardia furono la porta d’ingresso del virus, oggi il virus circola ovunque e ogni area può essere una nuova Codogno”.

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Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri lo definisce “sartoriale”, e il senso è semplice: addio lockdown generalizzato, a Milano come a Palermo, il governo inaugura un nuovo paradigma: misure “tailor made”, modulate sulla base dei parametri epidemiologici e sanitari territoriali. “Ci troviamo ancora in una condizione diversa rispetto a febbraio o marzo – dichiara Sileri al Foglio. E la diversità non dipende solo dai numeri “Ai tempi della prima ondata la chiusura indiscriminata si rese necessaria per evitare l’effetto tsunami con il passaggio delle persone da una regione all’altra. Adesso abbiamo una buona capacità diagnostica, la disponibilità di posti letto negli ospedali è aumentata, abbiamo una migliore capacità d gestione del coronavirus. Se nella prima ondata Cologno e la Lombardia furono la porta d’ingresso del virus, oggi il virus circola ovunque e ogni area può essere una nuova Codogno”.

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Le regioni si sono opposte a chiusure geograficamente mirate. “Non credo che sia così, non vedo uno scontro tra governo centrale e regioni. L’ultimo Dpcm prevede uno scheletro di misure nazionali, uguali per tutti, come il divieto di circolazione dalle ore 22 alle 5 del mattino, la capienza massima ridotta al 50 percento sui mezzi pubblici, la chiusura dei musei...’. Il presidente Attilio Fontana ha ribadito che la Lombardia non chiude. ‘Io credo che servano solidi presupposti per giustificare una decisione così drastica. Gli ultimi dati in mio possesso sono fermi al 25 ottobre: l’incidenza in Lombardia si aggira attorno ai 750 casi ogni 100mila abitanti, su livelli simili a Bolzano, Valle D’Aosta e Liguria. Tra i parametri da considerare c’è anche la capacità, in un dato territorio, di effettuare tamponi, l’afflusso nei reparti di medicina e terapia intensiva. Un’ampia capacità diagnostica e di trattamento riduce il livello di rischio”.

 

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Lei da tempo sostiene che non si possa paralizzare il paese ma, a vedere i dati economici, la pandemia delle imprese rischia di essere esiziale. “Abbiamo affrontato una fase acuta in cui la tutela della salute era fondamentale e indispensabile. Ora siamo in una fase nuova: dobbiamo far ripartire il paese e ripristinare la normalità contemperando anche le esigenze dell’impresa”.

 

Lei insiste sull’importanza della sorveglianza attiva ma proprio su tamponi e tracciamento, trasporti e terapie intensive l’azione del governo è stata insufficiente. “Penso che avremmo dovuto sin dal principio agevolare l’accesso ai test, anche quelli antigenici e salivari. Dopodiché quando si raggiungono certi numeri il sistema di tracciamento fallisce, non per colpa dei governi ma per l’entità del fenomeno. Il sistema è sotto pressione anche in Germania, nel Regno Unito, in Francia’. Il governo ha chiuso cinema, teatri, musei: il mondo della cultura è in apnea, milioni di famiglie a zero reddito. ‘Queste misure sono state indicate dal Comitato tecnico scientifico, è una chiusura temporanea e io spero che sarà possibile quanto prima, magari già nel giro di un paio di settimane, di allentare le restrizioni per ripartire”. Lei ha capito perché non si può andare al ristorante dopo le pre 18? “Sono misure individuate sulla base di una stima del rischio. Le ripeto: mi auguro che presto si possa tornare a una normalità con un approccio stop and go che ci consenta di ottenere un appiattimento della curva. In generale, i lockdown devono avere una delimitazione geografica, temporale e di attività: devono durare il tempo necessario affinché la curva si pieghi”.

 

Il premier Giuseppe Conte ha annunciato che avremo il vaccino entro dicembre: è così? “Dubito fortemente: ci sono risultati incoraggianti ma la fiala efficace e sicura non arriverà fino alla prossima primavera”. Lei ha detto che arriverà prima la cura. “Molte cure già esistono a partire da quelle rivolte ai pazienti con sintomi medio-lievi. Oggi ogni paziente riceve una terapia antibiotica, assume corticoidi ed eparina, con grandi benefici a livello terapeutico”. Lei ha detto che al termine del mandato tornerà a fare il medico al San Raffaele di Milano. Perché? “Il mio posto è in ospedale, voglio tornare ad operare, ho vinto un concorso nel 2016”.

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Il 15 novembre si terrà la plenaria virtuale degli Stati generali dei 5Stelle: lei partecipa? “Purtroppo cadono in un momento complicato per la recrudescenza del virus. Il mio principale obiettivo adesso è il contrasto alla pandemia”. Le piacerebbe far parte del futuro direttorio? “Non ho il tempo”.

 

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