PUBBLICITÁ

editoriali

Le regioni e le decisioni per tutti

redazione

La clausola di sovranità conta di più dei malumori dei governatori per il dpcm

PUBBLICITÁ

Sorrisi dietro alle mascherine ma nervi tesi, all’incontro tra stato e regioni di ieri e dedicato al dpcm che aggiusta regole e procedure in materia anti Covid. Ma l’aria, consueta, di contestazione montava già da martedì, dopo la relazione del ministro della Salute, Roberto Speranza. Non solo il super autonomista Luca Zaia, che intervistato afferma: “In tema di Sanità le regioni hanno una competenza quasi esclusiva”. Per poi aggiungere: “Questo dirigismo è il segno manifesto di una sfiducia nelle regioni”. Ma anche Giovanni Toti, che teme “limitazioni per legge della facoltà ordinativa delle regioni”. E persino Stefano Bonaccini, da sinistra, ricorda che le ordinanze finora “scritte dalla regioni sono state centinaia, quelle impugnate dallo stato sono pochissime”, come a confermare che non esistono problemi sulle attribuzioni di competenze. Invece, Parlando in Aula, Speranza era stato chiaro: “Ci sarà bisogno di ripristinare la massima condivisione nella relazione tra stato e regioni.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Sorrisi dietro alle mascherine ma nervi tesi, all’incontro tra stato e regioni di ieri e dedicato al dpcm che aggiusta regole e procedure in materia anti Covid. Ma l’aria, consueta, di contestazione montava già da martedì, dopo la relazione del ministro della Salute, Roberto Speranza. Non solo il super autonomista Luca Zaia, che intervistato afferma: “In tema di Sanità le regioni hanno una competenza quasi esclusiva”. Per poi aggiungere: “Questo dirigismo è il segno manifesto di una sfiducia nelle regioni”. Ma anche Giovanni Toti, che teme “limitazioni per legge della facoltà ordinativa delle regioni”. E persino Stefano Bonaccini, da sinistra, ricorda che le ordinanze finora “scritte dalla regioni sono state centinaia, quelle impugnate dallo stato sono pochissime”, come a confermare che non esistono problemi sulle attribuzioni di competenze. Invece, Parlando in Aula, Speranza era stato chiaro: “Ci sarà bisogno di ripristinare la massima condivisione nella relazione tra stato e regioni.

PUBBLICITÁ

 

Le regioni potranno naturalmente assumere misure più restrittive ma è evidente che in questo tempo nuovo c’è bisogno di un livello di coordinamento molto più forte e significativo rispetto agli ultimi mesi”. Dovremmo tutti ricordarci il deleterio caos sulle competenze di marzo-aprile (fin dal paziente 1 si litigò con le “responsabilità” o “colpe” dell’ospedale di Codogno) e la danza macabra dei salti in avanti o indietro rispetto alle chiusure, ai tamponi, persino ai confini interni che ha interessato di volta in volta tutte le regioni. Speranza ha evitato di citare direttamente il punto giuridico, ma il richiamo evidente è alla “clausola di supremazia” contenuta nell’art. 120 della Costituzione: “Il governo può sostituirsi a organi delle regioni, delle città metropolitane, delle province e dei comuni nel caso (…) di pericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica (…) prescindendo dai confini territoriali dei governi locali”. Si può anche discutere se un pericolo pandemico rientri tra i “pericoli gravi”. Si può ovviamente trovare auspicare il massimo coordinamento tra stato e regioni. Ma appare più saggio, e anche costituzionale, ricordarsi che la clausola di supremazia esiste, ed è a difesa degli italiani. Tutti.

 

PUBBLICITÁ
Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ