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editoriali

Destra, what a Mes

redazione

Che aspettano i liberaldemocratici di destra ad archiviare il metodo Bagnai?

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Purtroppo, in Italia, la destra è forte, ma la sua componente liberaldemocratica è debole”, scriveva ieri sul Foglio Michele Salvati. Puntualmente, l’affermazione del nostro professore è stata confermata dai tweet del senatore Alberto Bagnai, una delle menti economiche della Lega, rivolti contro la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria, che in un video su Twitter ha spiegato (correttamente peraltro) le virtù del Mes. “La televendita come archetipo. Avanti verso il default controllato del debito pubblico italiano, con Mastrota nel cuore! Studiarsi una carta (una) mai, ovviamente... Quando Forza Italia parla come la Cgil qualcuno dovrebbe preoccuparsi. Se non loro, noi!”. In realtà, qui gli unici a preoccuparsi dovrebbero essere gli elettori di centrodestra, dove forse finalmente si sta aprendo una discussione seria. Il centrodestra è rimasto fin qui colonizzato dall’egemonia del populismo sovranista.

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Purtroppo, in Italia, la destra è forte, ma la sua componente liberaldemocratica è debole”, scriveva ieri sul Foglio Michele Salvati. Puntualmente, l’affermazione del nostro professore è stata confermata dai tweet del senatore Alberto Bagnai, una delle menti economiche della Lega, rivolti contro la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria, che in un video su Twitter ha spiegato (correttamente peraltro) le virtù del Mes. “La televendita come archetipo. Avanti verso il default controllato del debito pubblico italiano, con Mastrota nel cuore! Studiarsi una carta (una) mai, ovviamente... Quando Forza Italia parla come la Cgil qualcuno dovrebbe preoccuparsi. Se non loro, noi!”. In realtà, qui gli unici a preoccuparsi dovrebbero essere gli elettori di centrodestra, dove forse finalmente si sta aprendo una discussione seria. Il centrodestra è rimasto fin qui colonizzato dall’egemonia del populismo sovranista.

 

Da giorni però la componente liberale (superstite, invero) si sta ponendo qualche domanda sul futuro della coalizione (ma verrebbe da dire dell’area politico-culturale) per non morire salvinianiana. Citofonare Mara Carfagna, ma non solo. Questa discussione peraltro non sembra essere soltanto appannaggio del berlusconismo ma pure della stessa Lega, dove è appena iniziato un interessante dibattito, seppur sottotraccia, grazie all’attivismo di Giancarlo Giorgetti, responsabile Esteri del Carroccio. La sfida dei liberali (ma quanti sono davvero? Quanto incidono? Quale agibilità politica hanno?) è quella di riuscire a spostare il baricentro del centrodestra, attualmente spostato molto verso destra. E per farlo servono battaglie vere, non di testimonianza. Dire di sì al Mes, senza tentennare. Dire di no ai nemici dell’Europa. E lavorare affinché nella Lega qualcuno faccia quello che finora non ha avuto il coraggio di fare Salvini: mettere da parte chi, come Bagnai, intossica il dibattito pubblico a destra.

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