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Derby M5s

Ora Raggi vuole subito lo stadio della Roma. Lombardi ai consiglieri: con il sì danno erariale

Gianluca De Rosa

Entro l’anno l’ultimo sì all’opera in consiglio comunale, fondamentale per la corsa della sindaca. Ma l’arcinemica in chat gela tutti: pericolo per i conti del Comune

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“Lo stadio della Roma passerà in aula entro l’anno”. Ancora ieri Virginia Raggi ha ribadito in televisione quello che già aveva promesso prima delle ferie. Entro la fine del 2020 si potrà partire con la costruzione del nuovo impianto giallorosso, dal Campidoglio arriverà l’ok definitivo al progetto. Eppure l’argomento continua a destare malumori tra i grillini. Le chat ribollono. E proprio in questi giorni in uno scambio di messaggi che il Foglio ha potuto visionare è arrivata, pesantissima, la contrarietà, quasi la minaccia, a non votare l’opera all’indirizzo dei consiglieri capitolini di Roberta Lombardi, capogruppo grillina in Regione Lazio e plenipotenziaria del M5s romano. “Speriamo che qualcuno dei comunali a cui mandammo un anno fa il parere pro veritate di un pool di amministrativisti si ricordi quello che vi era scritto sopra, ovvero che il danno erariale sarebbe compiuto solo in caso di voto affermativo che graverà il comune di ingenti oneri economici”.

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“Lo stadio della Roma passerà in aula entro l’anno”. Ancora ieri Virginia Raggi ha ribadito in televisione quello che già aveva promesso prima delle ferie. Entro la fine del 2020 si potrà partire con la costruzione del nuovo impianto giallorosso, dal Campidoglio arriverà l’ok definitivo al progetto. Eppure l’argomento continua a destare malumori tra i grillini. Le chat ribollono. E proprio in questi giorni in uno scambio di messaggi che il Foglio ha potuto visionare è arrivata, pesantissima, la contrarietà, quasi la minaccia, a non votare l’opera all’indirizzo dei consiglieri capitolini di Roberta Lombardi, capogruppo grillina in Regione Lazio e plenipotenziaria del M5s romano. “Speriamo che qualcuno dei comunali a cui mandammo un anno fa il parere pro veritate di un pool di amministrativisti si ricordi quello che vi era scritto sopra, ovvero che il danno erariale sarebbe compiuto solo in caso di voto affermativo che graverà il comune di ingenti oneri economici”.

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L’iter per l’approvazione sta procedendo. Ad agosto poco prima dell’annuncio della propria ricandidatura, Virginia Raggi ha fatto approvare dalla sua giunta la convenzione (il complesso contratto che legherà le parti) e la variante urbanistica per la realizzazione dello stadio di Tor di Valle. L’ultima parola però spetta all’Assemblea capitolina. Da qui è iniziata l’opera d’incessante moral suasion della sindaca nei confronti della sua riluttante maggioranza. Irretita dal doppio filone d’indagine della procura di Roma che gli anni scorsi ha portato al rinvio a giudizio prima di Luca Lanzalone, il mr Wolf venuto da Genova per risolvere il dossier stadio, e poi del presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito.  Dopo il parere positivo della due diligence degli uffici capitolini, voluta da Raggi dopo l’inchiesta, la sindaca ha scritto anche a Conte per chiedere di inserire il ponte dei Congressi tra le opere da “commissariare” con il dl Semplificazioni. Con un obiettivo chiaro: realizzare il ponte contestualmente allo stadio. A preoccupare principalmente i grillini, infatti, c’è il nodo trasporti: insieme alla due diligence dopo l’indagine Raggi chiese sul punto un parere al politecnico di Torino che diede il via libera con una prescrizione: per impedire il caos tutte le opere trasportistiche devono essere costruite prima o insieme allo stadio.

       

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Nonostante le riunioni fiume, le rassicurazioni, i pareri positivi, e gli occhiolini  però le angosce agitano ancora tanti tra i grillini capitolini. E il messaggio di Lombardi, infatti, arriva da una chat dove si commenta una notizia che qualche giorno fa ha creato nel microcosmo pentastellato non pochi tumulti.  Si sono dimessi all’improvviso dalle presidenze delle rispettive commissione (Bilancio e Urbanistica) Marco Terranova e Donatella Iorio. Entrambi da sempre critici sul dossier stadio, legati da una storia politica comune, prima consiglieri in XIV municipio (lo stesso della prima cittadina) e poi con Raggi in Campidoglio. Iorio in particolare è tra coloro che meglio conosce la vicenda dello stadio di Tor di Valle. Prima dell’aula Giulio Cesare convenzione e variante sarebbero dovuti passare proprio dalla commissione Urbanistica. 

          

“Terranova e Iorio – scrive un militante nella chat – si sono dimessi da presidenti di commissione. Se si riuscisse a capire che sta succedendo in Campidoglio…Grazie”. “I loro comunicati parlano di motivazioni personali.  Visto che anche noi colleghi lo abbiamo appreso così, non c’è altro da aggiungere a quello che si legge”, prova a replicare la consigliera capitolina Gemma Guerrini. 

        

   
“A sette mesi da fine mandato? E in contemporanea…”. Emoji con la mano sulla faccia. E qui interviene per la prima volta Lombardi “Si saranno sposati”, ironizza. Un militante del XII municipio tenta un’interpretazione: Sarà “una forma di protesta contro la ricandidatura di Virginia?”. “Qualcuno parla anche dello stadio..”, dice un altro. Lombardi a quel punto va come un trattore “Meno male che qualcuno pensa allo stadio. E speriamo che qualcuno dei comunali a cui mandammo un anno fa il parere pro veritate di un pool di amministrativisti si ricordi quello che vi era scritto sopra, ovvero che il danno erariale sarebbe compiuto solo in caso di voto affermativo che graverà il comune di ingenti oneri economici”.

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