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Gli sms politici dietro agli auguri a Silvio Berlusconi

Claudio Cerasa

Sull'asintomaticità del Cav. incrociamo le dita (stamattina il ricovero per accertamenti). Ma su un'altra asintomaticità si può riflettere: quella dell'antiberlusconismo 

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I molti, calorosi e sinceri messaggi di solidarietà ricevuti negli ultimi giorni da Silvio Berlusconi, in seguito alla notizia relativa alla sua asintomatica positività al coronavirus, possono essere studiati scegliendo una tra le due dimensioni possibili.

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I molti, calorosi e sinceri messaggi di solidarietà ricevuti negli ultimi giorni da Silvio Berlusconi, in seguito alla notizia relativa alla sua asintomatica positività al coronavirus, possono essere studiati scegliendo una tra le due dimensioni possibili.

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La prima dimensione, che è quella più fredda, appartiene all’ambito degli auguri automatici, che rientrano più nell’ambito delle cose che non si possono non fare che nell’ambito delle cose che si vogliono fare.

 

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La seconda dimensione, che è quella più calda e persino più romantica, rientra invece in un ambito diverso, all’interno del quale gli auguri rivolti al Cav. non sono il semplice riflesso di un atto di correttezza istituzionale ma rappresentano qualcosa di più sottile, di più sincero, capace di indicare un tema che ha a che fare più con lo stato di salute dell’Italia che con lo stato di salute del Cav.

 

Berlusconi, lo sappiamo, è asintomatico, per fortuna, e dunque sta bene, anche se ieri improvvisamente si è lasciato sfuggire “di non avere più febbre e dolori” e anche se questa mattina è stato ricoverato per alcuni accertamenti (avrebbe avuto un po’ di tosse). Ma la notizia della sua positività al coronavirus ha come fatto saltare un tappo e ha offerto a molti avversari una possibilità per rivolgere in pubblico, senza doversi nascondere, una frase gentile al Cav.

 

Lo ha fatto Federico Fornaro, di Leu, che mercoledì pomeriggio, prima di un intervento sulle riforme costituzionali, ha omaggiato il Cav. offrendo alla Camera un’occasione per celebrare in modo unanime l’ex Caimano (ieri mattina i parlamentari di Forza Italia hanno sfilato alla Camera per ringraziare il capogruppo di Leu). Lo ha fatto Luigi Di Maio, il cui partito un tempo ospitava politici che non si vergognavano di augurare sui social la morte al Cav., che mercoledì ha espresso forte vicinanza al capo di Forza Italia, elogiando (!) “quella forza che lo ha sempre contraddistinto”. E poi, ovviamente, lo hanno fatto anche tutti gli altri: Nicola Zingaretti, Matteo Renzi, Carlo Calenda, tra gli avversari e, tra gli alleati, anche Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Tutti, ci mancherebbe, lo hanno fatto in modo spontaneo e genuino. Ma la ragione per cui ciascun augurio sembra offrire in controluce un messaggio politico è legata a un dato sempre difficile da negare: la centralità, piuttosto sintomatica, del partito del Cav.

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Il partito di Berlusconi, lo sappiamo, vale poco dal punto di vista elettorale ma vale invece molto dal punto di vista politico (e non solo per i suoi molti parlamentari) e mai come oggi del Cav. sembrano avere un disperato bisogno tanto i suoi alleati quanto i suoi avversari. Di Berlusconi ha bisogno Matteo Salvini e il leader della Lega sa quanto sia importante per la presentabilità della propria coalizione avere al proprio fianco un partito europeista come quello del Cav. Di Berlusconi ha bisogno Giorgia Meloni e la leader di Fratelli d’Italia sa quanto sia importante per la scalata del centrodestra avere anche l’appoggio del Cav. Di Berlusconi ne hanno però bisogno anche nella maggioranza e ne hanno tutti bisogno per ragioni diverse: il Pd perché sogna di diluire il grillismo allargando il perimetro del governo anche a Forza Italia (schema Gianni Letta); Giuseppe Conte perché spera di avere una scialuppa berlusconiana capace di rafforzare il suo governo ( zona Paolo Romani); il M5s perché sa quanto siano preziosi quelli che un tempo avrebbe chiamato i voltagabbana (ops!) di Forza Italia per sostituire i grillini passati alla Lega; Italia viva infine perché è consapevole di quanto sia importante il rapporto con i parlamentari del Cav. (ah, il Nazareno) per avere una speranza di creare una maggioranza alternativa a quella che sostiene Conte. Gli auguri trasversali ricevuti dal Cav. non sono dunque solo un atto di cortesia ma sono anche un atto squisitamente politico che risulta avere un effetto doppio: mettere diversi partiti di fronte allo specchio dei propri estremismi passati (ricordate quando la sinistra del Pd criticava Renzi per essersi avvicinato a Berlusconi?) e offrire spunti utili per capire qualcosa di più sul futuro di questa legislatura. La non sintomaticità del Cav. è una notizia magnifica, e ci auguriamo che sia confermata, anche se le notizie sul ricovero preoccupano un po’, ma accanto a questa non sintomaticità c’è un’altra asintomaticità che meriterebbe attenzione e che mette allegria: quella progressiva, graduale e decisa dell’antiberlusconismo. Auguri al Cav.

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