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“Voto No al referendum”. Parla Ferruccio Sansa

Giampiero Timossi

“Aspetto Conte a Genova”. Intervista al candidato grillino in Liguria. Un eretico, al punto da dire al Foglio che voterà contro il taglio dei parlamentari promosso dal "suo" M5s

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Genova. “Le cose belle della vita non sono cose”. E’ una scritta, graffiata su un muro giallo ed è anche la foto del profilo WhatsApp di Ferruccio Sansa, il candidato unitario del centrosinistra. Altra immagine, diversa, e forse è scontato che sia così: mostra il palazzo di travertino della Regione Liguria, affacciato su piazza De Ferrari e illuminato con il tricolore. E’ la fotografia del profilo WhatsApp di Giovanni Toti, stessa età dello sfidante Sansa (è nato due giorni prima), medesima professione giornalistica, identica missione: governare la Liguria per i prossimi cinque anni. Per il presidente eletto con il centrodestra nel 2015 sarebbe (sarà) il secondo mandato, per lo sfidante sarebbe “una vera rivoluzione”.

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Genova. “Le cose belle della vita non sono cose”. E’ una scritta, graffiata su un muro giallo ed è anche la foto del profilo WhatsApp di Ferruccio Sansa, il candidato unitario del centrosinistra. Altra immagine, diversa, e forse è scontato che sia così: mostra il palazzo di travertino della Regione Liguria, affacciato su piazza De Ferrari e illuminato con il tricolore. E’ la fotografia del profilo WhatsApp di Giovanni Toti, stessa età dello sfidante Sansa (è nato due giorni prima), medesima professione giornalistica, identica missione: governare la Liguria per i prossimi cinque anni. Per il presidente eletto con il centrodestra nel 2015 sarebbe (sarà) il secondo mandato, per lo sfidante sarebbe “una vera rivoluzione”.

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Ferruccio Sansa, 51 anni, è considerato il primo candidato unitario, espressione della volontà di Pd e Cinque Stelle di riproporre anche nelle amministrazioni regionali l’alleanza che con Giuseppe Conte governa il paese. Un eretico, al punto da dire al Foglio: “Penso che al referendum voterò no”. Ma bisogna ascoltarlo e parlarci, per capire il personaggio. Quella che si è aperta in Liguria sembra una sfida dall’esito scontato, né un testa a testa né un faccia a faccia, “anche se io sono settimane che chiedo a Toti un confronto pubblico” spiega il candidato giallorosso, cronista del Fatto Quotidiano e prima di Secolo XIX, Repubblica, Stampa e Messaggero. Per restare nella materia che Sansa conosce bene, si potrebbe immaginare un titolo: la solitudine del candidato unitario. Sansa non approva la titolazione: “No, no, perché bisogna anche mettersi d’accordo con quello che si vuole. La gente dice che devo essere un candidato capace di non farsi schiacciare dai partiti. E infatti i partiti mi hanno lasciato spazio non mi hanno chiesto ni-en-te, non una poltrona, non uno strapuntino, giuro. Poi, quando i partiti si fanno da parte, dicono che sei solo”.

   

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Però, sempre navigando nell’archivio fotografico di questa campagna regionale, non ci sono ancora foto di leader nazionali di Pd o Cinque stelle a braccetto con il loro candidato: una c’è, lo vede addirittura con il premier Conte, ma per ora non sembra faccia tendenza. “Ognuno in questa fase svolge un suo ruolo, il sostegno io lo sento, c’è davvero un ottimo rapporto con i partiti”. Avanza per immagini la chiacchierata con chi vorrebbe portare (anche) una “decrescita felice” in questa terra colpita da una lunga “decrescita infelice” fatta di drammi come il crollo di Ponte Morandi, lavoro che non c’è, collegamenti che sembrano sgretolarsi. Spiega: “Alle prime riunioni quelli del Pd si sedevano da una parte, i Cinque stelle dall’altra e così la Sinistra e i Verdi. All’ultima riunione eravamo tutti mischiati e questa trovo che sia una cosa bellissima. Nessuno si chiede più di che partito sei. Quella di Roma è una coalizione, nasce dai numeri. Qui sta nascendo una vera alleanza. Un esperimento che credo sia fondamentale, ben oltre la mia vittoria, la mia candidatura, la mia persona”.

   

   

   

Così il progetto vola. Poi, volando un po’ più bassi, sarebbe comunque comprensibile che un’idea di così ampio respiro mettesse in mostra i volti dei leader nazionali. All’ennesimo tentativo il tono della voce del candidato è rassegnato, ma ha modi garbati e risponde anche alla curiosità più frivola: “Ho già visto Giuseppe Conte, probabilmente ritornerà. Se vengono sono molto contento. Però quello che dico anche a Toti che si fa circondare da Salvini, Meloni eccetera è: noi vogliamo vincere con il nostro progetto e con le nostre gambe”. Poi, la strategia più banale, insegna che avere il sostegno di una forza di governo aumenta le opportunità di un candidato locale. Insomma, la possibilità di dialogo tra governo e Regione è da sempre prospettiva rassicurante per chi va alle urne, anche a Genova, Imperia, La Spezia e Savona. E in tempi di grandi difficoltà chi non vorrebbe essere rassicurato? Sansa concorda: “E certo che è così. Infatti verranno i ministri, verranno eccome: verrà Provenzano, credo anche Costa, dovrebbe tornare Conte. Certo per i liguri è un grandissimo vantaggio che ci sia un governo omologo con la maggioranza nazionale. E l’emergenza Covid ha dimostrato anche come in Italia e nel mondo le forze progressiste sappiano governare e bene nelle difficoltà. Penso a un tema come l’ambiente, che da emergenza deve diventare una risorsa”.

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Sempre viaggiando da Genova a Roma, ma anche scoprendo le sale riunioni di questo laboratorio nazionale, si finisce per arrivare al tema del referendum sul taglio dei parlamentari. Sansa non si nasconde, amen se sono diverse le idee del Movimento che è tra i suoi sostenitori: “Penso che sia un referendum molto importante perché pone un problema reale, quello sui costi della politica. Però penso che voterò no, perché credo che la riduzione dei costi della politica si debba ottenere tagliando radicalmente le indennità”.

   

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Idee, immagini. Attacchi e contrattacchi. “Ho notato che non solo Toti, ma anche i renziani ci attaccano, sono tutti contro di noi, è un ottimo segno: intanto confermano che sono la stessa cosa e vogliono la stessa cosa, evitare il cambiamento. E lo possono fare solo con la vittoria di Toti. Sono terrorizzati dal cambiamento”. In sintesi: accusano Sansa di essere il candidato del non fare, di avere un programma che è solo un libro dei sogni? “Toti non ha fatto nulla, ma ha riempito di pubblicità gli organi d’informazione locale e ha creato il consenso”. Andiamo al sodo: Gronda si o Gronda no? “Sì, quella sulla A7, mentre la Gronda di Ponente adesso non la prendiamo in considerazione” E sulle opere pubbliche Sansa cosa ha programmato? “Noi siamo favorevoli a 21 opere, soprattutto ferroviarie, ma non solo, anche stradali, in tutte le province della Liguria. Opere utili e non sprechi. Però vi invito a prendere la macchina adesso e a percorrere tutte le opere fatte da Toti in questi anni. Se percorrete più di un chilometro pago una cena, scrivete anche queste cose. Non ha fatto un chilometro uno di opere pubbliche”. Scritto. Dal 20 settembre si vota. Tante belle cose a tutti.

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