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"Ho portato i medici a scuola e la sinistra mi ha dato del fascista". Parla Enrico Rossi, governatore di sinistra

Carmelo Caruso

“Possiamo riaprire. Giù le mani dai docenti”, dice Enrico Rossi. Se c’è qualcosa che andava fatto in tempo, e si poteva fare, era una grande prova generale estiva. Il bando per i medici scolastici

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Roma. Anche per lei la ministra Lucia Azzolina è “insufficiente”? “La scuola è qualcosa di enorme per lasciarla alla sola Azzolina. Non mi ha mai entusiasmato come ministro, ma non possiamo caricarle adesso tutto il peso”. Si deve dimettere come chiede Matteo Salvini che prepara la sfiducia? “Non si dovrebbe dimettere per i ritardi ma dovrebbe rimettere in discussione la sua posizione sul Mes. La sua ostinazione ideologica la porta a rifiutare quel denaro che servirebbe all’istruzione. Ripete che il governo ha stanziato nove miliardi di euro, ma omette che è debito futuro mentre le risorse del Mes le avremmo ottenute a interessi zero. Se proprio dovessi chiedere le dimissioni, le chiederei per queste ragioni che mi sembrano ragioni sufficienti”.

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Roma. Anche per lei la ministra Lucia Azzolina è “insufficiente”? “La scuola è qualcosa di enorme per lasciarla alla sola Azzolina. Non mi ha mai entusiasmato come ministro, ma non possiamo caricarle adesso tutto il peso”. Si deve dimettere come chiede Matteo Salvini che prepara la sfiducia? “Non si dovrebbe dimettere per i ritardi ma dovrebbe rimettere in discussione la sua posizione sul Mes. La sua ostinazione ideologica la porta a rifiutare quel denaro che servirebbe all’istruzione. Ripete che il governo ha stanziato nove miliardi di euro, ma omette che è debito futuro mentre le risorse del Mes le avremmo ottenute a interessi zero. Se proprio dovessi chiedere le dimissioni, le chiederei per queste ragioni che mi sembrano ragioni sufficienti”.

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A Enrico Rossi, che è presidente della regione Toscana, chiediamo se è vero che sulla scuola i governatori stiano drammatizzando e che più dei banchi in classe vogliano il derby a Palazzo Chigi. Vincenzo De Luca, che è di centrosinistra come Rossi ma che non possiede la stessa sobrietà di Rossi, ha annunciato che “lui le scuole non le può riaprire” e che in queste condizioni non le riaprirà. Ha ragione De Luca o è una “delucata”? “Stiamo parlando di De Luca, uno che manda i carabinieri ovunque. Da anni mi interrogo su come faccia. Sono presidente di regione pure io, ma le assicuro che se chiamo i carabinieri quelli non corrono certo da me. Questo è un paese dove nessuno sta al suo posto ma tutti prendono il posto di qualcun altro. Ironia a parte, l’espressione di De Luca è un esempio di cosa non bisogna fare in queste ore”. E per Rossi, che in Toscana sta provando a riaprire le scuole (“e da quello che mi dice il mio assessore, bravissimo, riapriremo senza difficoltà”), se c’è qualcosa che andava fatto in tempo, e si poteva fare, era una grande prova generale estiva. Esercitazioni quindi, sperimentare la riapertura a luglio per arrivare preparati a settembre. Del resto non è forse vero che le famiglie hanno mandato i lori figli nei centri estivi? “Abbiamo chiuso presto, troppo presto, e ci siamo occupati del comparto turistico, delle discoteche, del calcetto. La scuola per ultima. Sentire oggi che si poteva fare di più e che abbiamo sottovalutato il tema è vero, ma inutile dirlo” ragiona Rossi che sta provando a fare da sé, “anche perché le regioni hanno potere su trasporti e sanità”.

 

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La Toscana ha infatti promosso un bando per individuare medici scolastici. Lo fa attraverso contratti di collaborazione che finanzia con proprie risorse. Nelle intenzioni di Rossi, i medici non si dovrebbero limitare a gestire in maniera diretta i casi Covid ma dovrebbero tornare a essere figure a cui viene affidata la prevenzione. E’ l’educazione alla salute, ultima delle proposte che si avanza per cambiare il volto della scuola e, si spera, favorire buone pratiche che possano scongiurare i contagi. Quello che segue, e che racconta questo presidente, è invece un apologo di sinistra che andrebbe a sua volta diffuso. “Mi sembra che nessuno, di fronte a un’iniziativa del genere, possa mostrarsi contrario. Almeno credevo. Mi sono illuso”.

 

In Toscana, la sinistra che sta più a sinistra, quella di Tommaso Fattori e del consigliere regionale Paolo Sarti, quella che è dell’opinione che “centrosinistra e destra sono la stessa cosa”, ha ingaggiato una battaglia storico culturale con Rossi. Neppure Benedetto Croce la risolverebbe. “Si lamentano che il medico a scuola perché, a loro modo di vedere, non è altro che un retaggio fascista. Ho dovuto provare a spiegare che è previsto dall’ordinamento sanitario nazionale. Ma il fatto di dover motivare una decisione di buon senso mi sembra che spieghi tutto”.

 

Per Rossi non solo sarebbe opportuno riportare i medici negli istituti, ma andrebbe ricostruito il settore medicina scolastica. Assicura che per lui non esiste un problema di responsabilità che dicono essere alla fine il vero motivo delle tante incomprensioni fra stato e regioni. A chi la colpa? “Io la faccia ce la metto. Ma dobbiamo essere seri. Per me gli scuolabus vanno riempiti. Se occorre applichiamo il plexiglass ma non inventiamoci deroghe strampalate. Ho sentito parlare della possibilità di mettere in discussione i divieti ma solo per “quindici minuti”. Mi sembra un’assurdità”. Dice che per riaprire le scuole, come tutti ripetono vogliono fare, “è meglio parlare di orari differenziati”. 

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La campanella non è ancora suonata ma per Rossi “è scattato il solito riflesso bartaliano”. Non è ‘tutto sbagliato e da rifare’? “Non lo è. L’errore è mostrare i muscoli. Favorire i conflitti” risponde. Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha detto al Foglio, che i presidenti di regione hanno un po’ rotto. Presidente, avete rotto? “La scuola si racconta sempre con le metafore della guerra. Non è così che andrebbe raccontata”.

 

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E allora ci racconta la verità sugli insegnanti che rifiutano di sottoporsi ai test sierologici? “In Toscana posso testimoniare che nessun docente si è tirato indietro. Siamo stati sommersi dalle richieste. Dipendenti pubblici di altre categorie non hanno risposto alla chiamata. Mi sembra che l’ultima moda è dare la croce a questi insegnanti anziché ringraziarli. Non sono ‘eroi’ pure loro?”.

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