PUBBLICITÁ

editoriali

La grottesca caccia al fruitore “politico”

Redazione

Fatto (male) il bonus arrivano i controlli. La riedizione della “Casta” è inutile

PUBBLICITÁ

Il racconto polemico, la ricerca della magagna, sul bonus per le partite Iva ha improvvisamente cambiato di segno. Fino a domenica scorsa ci si indignava, con ricorrenti inchieste e testimonianze di delusi, per i soldi che non arrivavano. “Sto ancora aspettando i 600 euro” era la frequente lamentela del professionista tipo, riportata con speciale zelo dai giornali vicini all’opposizione. Improvvisamente lo scenario si è rovesciato. Cinque parlamentari, poi ridotti a tre, spifferati dall’Inps come destinatari del bonus hanno fatto sparire tutte le vicende di burocrazia e di lungaggini per spostare l’indignazione sulla loro stessa dabbenaggine o, a essere più critici, sulla loro scorretta scelta di richiedere comunque, pur avendo un reddito alto e garantito, il famoso sostegno. Allora passi un pochino di indignazione (ma non esagerata) e dopo però si riconosca che le regole del bonus per gli autonomi sono state scritte per fare in modo che ci fossero tempi veloci di istruttoria e di erogazione. Non era facile perché non esisteva nessuna legislazione precedente di riferimento. Quindi si trattava di inventare regole nuove cercando di limitare gli abusi ma evitando di dare potere di interdizione a questa o quella burocrazia. Per il resto ci si appellava alla saggezza e alla capacità di raziocinio, ma avvisando tutti, già nella prima fase, che i controlli successivi ci sarebbero stati, e da quei controlli (e non da oscure manovre per influenzare il voto referendario) sono emersi i parlamentari ed emergeranno altri fruitori inopportuni o ai quali imporre anche la restituzione.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Il racconto polemico, la ricerca della magagna, sul bonus per le partite Iva ha improvvisamente cambiato di segno. Fino a domenica scorsa ci si indignava, con ricorrenti inchieste e testimonianze di delusi, per i soldi che non arrivavano. “Sto ancora aspettando i 600 euro” era la frequente lamentela del professionista tipo, riportata con speciale zelo dai giornali vicini all’opposizione. Improvvisamente lo scenario si è rovesciato. Cinque parlamentari, poi ridotti a tre, spifferati dall’Inps come destinatari del bonus hanno fatto sparire tutte le vicende di burocrazia e di lungaggini per spostare l’indignazione sulla loro stessa dabbenaggine o, a essere più critici, sulla loro scorretta scelta di richiedere comunque, pur avendo un reddito alto e garantito, il famoso sostegno. Allora passi un pochino di indignazione (ma non esagerata) e dopo però si riconosca che le regole del bonus per gli autonomi sono state scritte per fare in modo che ci fossero tempi veloci di istruttoria e di erogazione. Non era facile perché non esisteva nessuna legislazione precedente di riferimento. Quindi si trattava di inventare regole nuove cercando di limitare gli abusi ma evitando di dare potere di interdizione a questa o quella burocrazia. Per il resto ci si appellava alla saggezza e alla capacità di raziocinio, ma avvisando tutti, già nella prima fase, che i controlli successivi ci sarebbero stati, e da quei controlli (e non da oscure manovre per influenzare il voto referendario) sono emersi i parlamentari ed emergeranno altri fruitori inopportuni o ai quali imporre anche la restituzione.

 

Così la vicenda si circoscrive e si relativizza. Si fa volentieri a meno invece della recrudescenza anti casta, dei sanguinari in cerca dei nomi, dei nomi e cognomi per cacciarli subito!, delle evocazioni di pubblici supplizi, con il peggiore repertorio di Gian Antonio Stella subito squadernato tra mangiatori seriali di panini alla buvette e bottiglie da 112 euro. Un modo grottesco per mostrare su quali meschinissime ragioni si sia innestata la nostra rivoluzione contro la politica. Volevano rinverdire i fasti del noto e noiosissimo bestseller sui gettoni di presenza, ci hanno fatto vedere invece quanto sia invecchiato male.

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ