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Il banco perde

Luciano Capone

Dopo aver chiesto l’impossibile, Arcuri rinvia la scadenza del bando sui banchi scolastici. Ma è solo un calcio alla lattina

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Roma. “Credo che il requisito della sicurezza prevalga rispetto al normale andamento dell’incontro tra la domanda e l’offerta”, dice in audizione alla Camera il commissario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri parlando del bando per l’acquisto di 3 milioni di banchi scolastici necessari all’avvio in sicurezza dell’anno scolastico. Il problema logico dell’affermazione di Arcuri è però che l’incontro della domanda e dell’offerta è necessario per soddisfare il requisito della sicurezza: se la gara va deserta, la sicurezza non prevale ma soccombe. “Se non arrivano tutti i banchi richiesti vuol dire che l’offerta non ha raggiunto i livelli qualitativi e quantitativi rispetto alla domanda formulata”, è la risposta lapalissiana di Arcuri: se il paziente muore, vuol dire che non ha superato l’operazione.

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Roma. “Credo che il requisito della sicurezza prevalga rispetto al normale andamento dell’incontro tra la domanda e l’offerta”, dice in audizione alla Camera il commissario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri parlando del bando per l’acquisto di 3 milioni di banchi scolastici necessari all’avvio in sicurezza dell’anno scolastico. Il problema logico dell’affermazione di Arcuri è però che l’incontro della domanda e dell’offerta è necessario per soddisfare il requisito della sicurezza: se la gara va deserta, la sicurezza non prevale ma soccombe. “Se non arrivano tutti i banchi richiesti vuol dire che l’offerta non ha raggiunto i livelli qualitativi e quantitativi rispetto alla domanda formulata”, è la risposta lapalissiana di Arcuri: se il paziente muore, vuol dire che non ha superato l’operazione.

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Nell’audizione, il commissario Arcuri fa capire che l’obiettivo richiesto al mercato, per i quantitativi (3 milioni di banchi) e la tempistica (tre settimane), è irrealistico e irraggiungibile. Non lo dice chiaramente, ma fa capire che la responsabilità di questo sempre più probabile fallimento non è suo. Se i tempi sono stretti è colpa di altri. Arcuri descrive, per due volte, la genesi e la cronologia del bando: il 22 giugno il Comitato tecnico-scientifico chiede una revisione del “layout” delle aule scolastiche “con una rimodulazione dei banchi”; il 30 giugno il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina comunica al commissario di reperire 3 milioni di banchi monoposto (la metà con rotelle); il 16 luglio viene pubblicato in Gazzetta il dl “Semplificazioni” che prevede l’acquisto dei banchi; il 20 luglio il commissario bandisce la gara europea. Che però non ha partecipanti.

  

Perché la gara deserta, che Arcuri descrive alla Camera come un’ipotesi, ha invece i tratti di una realtà concreta. Il commissario, infatti, omette di dire ai deputati un dettaglio rilevante: poco prima di presentarsi in audizione è stato costretto a prorogare i termini della gara perché le aziende non si sono presentate. A un giorno dalla scadenza inizialmente prevista per oggi, Arcuri ha pubblicato una (seconda) rettifica al bando con cui viene rinviata di cinque giorni la chiusura della gara, nella speranza che in pochi giorni si riesca a trovare qualcuno in Italia o nel mondo capace di consegnare i 3 milioni di banchi. “Al fine di favorire la massima partecipazione alla procedura – è scritto nella rettifica – e garantire un alto grado di concorrenzialità” il commissario dispone “la posticipazione del termine di presentazione dell’offerta” dal 30 luglio inizialmente previsto al “5 agosto 2020”. Slitta di cinque giorni, dal 7 al 12 agosto, la sottoscrizione dei contratti. E viene posticipata dal 31 agosto all’8 settembre il termine per “imballaggio, trasporto, consegna e montaggio dei prodotti offerti”, con ritardo massimo consentito per la consegna che viene spostato dal 7 al 12 settembre, ovvero due giorni prima dell’inizio dell’anno scolastico.

  

Non è la prima rettifica alla gara. Arcuri aveva già modificato il bando il 24 luglio eliminando il requisito minimo di 400 mila banchi prodotti nell’ultimo triennio. Sul Foglio del 24 luglio avevamo scritto che questa condizione escludeva tutte le imprese. E così alle 17.39 del 24 luglio, lo stesso giorno dell’articolo del Foglio, Arcuri ha pubblicato una rettifica: “Al fine di favorire la massima partecipazione” il commissario dispone che tra i “requisiti di capacità tecnica ed economica” non c’è più la produzione di almeno 400 mila banchi nel triennio precedente. Questa rettifica era necessaria ma nient’affatto risolutiva delle carenze strutturali del bando. Eliminato l’impedimento formale dei 400 mila banchi prodotti in tre anni, resta quello sostanziale sui 200 mila da produrre in tre settimane: un quantitativo superiore all’intera capacità produttiva nazionale. Che sia un ostacolo pressoché insormontabile per le imprese è implicitamente ammesso dalla prima rettifica di Arcuri. Se infatti viene ritenuto un impedimento per partecipare alla gara il requisito di 400 mila banchi prodotti in tre anni, a maggior ragione lo è la richiesta di produrne 200 mila in tre settimane. E’ tecnicamente impossibile. E infatti, quattro giorni dopo, il 28 luglio, Arcuri è stato costretto a un’ulteriore rettifica rinviando di cinque giorni la scadenza per evitare che la gara vada deserta. Non è servito a molto il bluff, fatto filtrare attraverso i giornali, sulle aziende straniere già pronte a consegnare i 3 milioni di banchi. Dopo poche ore, Arcuri rinviava la scadenza del bando. Ma è solo un calcio alla lattina. Tra cinque giorni, se le condizioni restano queste, le imprese continueranno a tenersi alla larga dal bando, sia quelle italiane sia quelle straniere.

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Vorrà dire che l’offerta non sarà stata all’altezza della domanda del governo, dice Arcuri. Capita quando si scrive male un bando o si chiede l’impossibile, e non è esattamente la definizione di un fallimento di mercato. Non sarebbe il caso, senza perdere ulteriore tempo prezioso, di cancellare la gara e rifarne una che tenga in considerazione la realtà, i vincoli spazio-temporali e la capacità produttiva delle imprese?

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