“Caro Zingaretti, l'intolleranza in politica porta male”. Parla Giorgio Gori
A colloquio con il Foglio, il sindaco di Bergamo replica al segretario del Pd che lo aveva definito un “picconatore da salotto” e descrive un clima da comitato centrale
“Io non mi fermo. Non rimarrò zitto. Ho sempre coltivato la libertà, la libertà di dire quello che penso. Con umiltà. Non smetterò”. Neppure adesso che il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, l’ha definita “un picconatore da salotto”? “Non sono permaloso, ma me ne sono stupito. Dal segretario di un partito che si chiama democratico ci si potrebbe aspettare più tolleranza verso obiezioni, soprattutto se quelle obiezioni sono costruttive”. Anche quando vuole replicare con asprezza a Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, non gli viene fuori la cattiveria e non spruzza il veleno che da giorni è consapevole di ricevere.
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