Così il caos libico può portare alle grandi intese
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Roma. La tentazione è così scoperta che Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia che conosce bene lo scacchiere politico internazionale, non ci gira intorno: “Non si usi questa emergenza nazionale per giustificare un’operazione di trasformismo”, dice il pretoriano di Giorgia Meloni. La quale, prendendo subito le distanze dall’uccisione di Suleimani e dal relativo elogio di Matteo Salvini all’avventatezza di Trump, ha provato a detonare il rischio che anche Giancarlo Giorgetti vede concreto: e cioè che proprio intorno alla crisi libica e al precipitare degli eventi in medio oriente, l’idea del governo delle larghe intese, che tagli fuori Lega e FdI, prenda forma e consistenza.
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