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Il discorso della stratosfera

Redazione

Le idee di Mattarella oltre lo stile rassicurante del rappresentante della nazione

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Il discorso del presidente della Repubblica in occasione del Capodanno è ormai diventato una specie di genere letterario. Anche per questo impone alcuni topici dai quali è difficile liberarsi: il capo dello stato invita la popolazione a nutrire fiducia e i dirigenti politici a meritarsela, riconosce le difficoltà ma enumera le risorse cui si può far ricorso, e tra queste naturalmente vengono citate la solidarietà nazionale, il civismo, la concordia. Sergio Mattarella non si è sottratto a questo canone, e per cercare di intuire il suo pensiero politico bisogna addentrarsi nei particolari di stile. Mattarella ha voluto parlare più da rappresentante della nazione, quella cui appartengono Leonardo, Raffaello e Dante, che da capo dello stato, organismo di cui non si nascondono le inefficienze. Per farlo ha scelto di guardare l’Italia dall’alto, molto dall’alto, addirittura dalla stratosfera in cui naviga l’astronauta Luca Parmitano. Da quell’altezza l’Italia appare fiduciosa e degna di fiducia, solo quando ci si addentra nei grovigli della realtà emergono le contraddizioni. 

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Il discorso del presidente della Repubblica in occasione del Capodanno è ormai diventato una specie di genere letterario. Anche per questo impone alcuni topici dai quali è difficile liberarsi: il capo dello stato invita la popolazione a nutrire fiducia e i dirigenti politici a meritarsela, riconosce le difficoltà ma enumera le risorse cui si può far ricorso, e tra queste naturalmente vengono citate la solidarietà nazionale, il civismo, la concordia. Sergio Mattarella non si è sottratto a questo canone, e per cercare di intuire il suo pensiero politico bisogna addentrarsi nei particolari di stile. Mattarella ha voluto parlare più da rappresentante della nazione, quella cui appartengono Leonardo, Raffaello e Dante, che da capo dello stato, organismo di cui non si nascondono le inefficienze. Per farlo ha scelto di guardare l’Italia dall’alto, molto dall’alto, addirittura dalla stratosfera in cui naviga l’astronauta Luca Parmitano. Da quell’altezza l’Italia appare fiduciosa e degna di fiducia, solo quando ci si addentra nei grovigli della realtà emergono le contraddizioni. 

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Mattarella ha ricordato il sacrifico di tre vigili del fuoco della provincia di Alessandria, morti nell’esplosione di ordigni collocati dal proprietario di una cascina per truffare l’assicurazione: “Quell’evento sembra offrire degli italiani due diverse immagini che si confrontano: l’una nobile, l’altra che non voglio neppure definire”. Con tatto, qui Mattarella ha toccato un nervo scoperto, quello della retorica degli “italiani brava gente” che subiscono una specie di oppressione da parte degli organismi pubblici. Non era questa l’occasione per sviluppare questa tematica, ma va ricordato che Mattarella ha scelto esplicitamente di “sottolineare”, parole sue, “quell’evento”. Sono mancate, invece, parole di ammonimento esplicito al mondo politico, come quelle che si erano sentite nel discorso di un anno fa: probabilmente Mattarella si sente più rassicurato dal governo di oggi rispetto a quello passato, ma i problemi ci sono ancora e alcuni, come la crisi libica o la manomissione delle garanzie in campo giudiziario, si sono addirittura aggravati e richiederanno anche l’attenzione del Quirinale, non dalla stratosfera, in questo 2020.

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