Nicola Zingaretti (foto LaPresse)

Zingaretti prova a stanare il M5s sull'immigrazione

D’ora in poi gli esponenti del Pd andranno in televisione a parlare di migranti quando sarà presente un esponente dei 5 stelle

Il Partito democratico sta soffrendo non poco questo dibattito continuo sull’immigrazione. I sondaggi, infatti, continuano a dire che lo scontro su questo delicatissimo tema continua a premiare Matteo Salvini mentre mette in difficoltà il Pd. Perciò al Nazareno hanno pensato di cambiare strategia comunicativa sull’argomento, anche perché, come è noto, i Dem non la pensano tutti nello stesso modo sul tema, il che rende ancora più imbarazzante la posizione del partito a riguardo. Al Pd si sono accorti che gli esponenti del Movimento 5 stelle evitano accuratamente di partecipare ai dibattiti televisivi sui migranti, quindi a fare da controcanto ai leghisti restano solo i Dem. Il tentativo è quello di rovesciare questo schema: d’ora in poi gli esponenti del Partito democratico andranno in televisione a parlare di migranti quando sarà presente un esponente dei 5 stelle, in modo da uscire dall’angolo e mettere invece in difficoltà i grillini. L’invito che è partito dal Nazareno è dunque questo: evitate di partecipare ai talk-show sull’emergenza migranti se siete voi e i leghisti. E’ ovvio che questo invito non si può tramutare in un ordine, ma gli esponenti vicini a Zingaretti hanno già fatto sapere che si adegueranno a questa direttiva.

 

 

Nicola Zingaretti punta molto sulla neonata Commissione di riforma dello Statuto presieduta da Maurizio Martina. Il leader del Pd infatti intende ufficializzare tramite questa revisione del regolamento interno del Partito democratico le consultazioni online. Questo per due motivi. Innanzitutto per bypassare i signori delle tessere che in alcuni circoli del Pd la fanno da padroni incontrastati. In secondo luogo, perché il segretario è convinto che il Partito democratico per allargare i suoi confini non possa rimanere nei circoli ma debba espandersi sul web.

 

Se ne è scritto e se ne è parlato. Virginia Raggi ormai è isolata dentro il suo stesso movimento, dove non si levano più le voci dei leader a difenderla. E di questo andazzo si sono accorti per primi, e non da ora, i consiglieri comunali dei 5 stelle, una parte dei quali sta cercando di entrare in contatto con il Pd e con lo stesso Zingaretti, perché ha capito che continuando a seguire Raggi non si va da nessuna parte.

 

 

Non è un caso che anche il vicesindaco di Roma Luca Bergamo sia in una posizione molto defilata. Bergamo, che viene dalla sinistra e che era in buoni rapporti con una parte del Pd, sembra ora lanciare segnali in quella direzione.

 

In molti si sono stupiti quando a Montecatini la corrente renziana cosiddetta moderata, quella, per intendersi, di Luca Lotti e Lorenzo Guerini, ha aperto uno spiraglio nei confronti del Movimento 5 stelle. Ma questa mossa, che era stata anticipata giorni fa da Antonello Giacomelli in una riunione della corrente, non deve trarre in inganno. I renziani di “Base riformista” non intendono mettersi a flirtare con i grillini, ma siccome sono convinti che tra qualche mese, quando il governo entrerà in crisi e la finestra elettorale si sarà chiusa, Zingaretti comincerà a mettere le basi di un dialogo con il Movimento, hanno voluto batterlo sul tempo per non restare isolati nei giochi politici del Pd.

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