Giovanni Tria (foto LaPresse)

Così Borghi e Bagnai attaccano via social Tria. Salvini si gode lo show

Valerio Valentini

I dioscuri del leader della Lega attaccano il ministro su migranti e minibot

Roma. E’ bastato che Giovanni Tria ottenesse la sua piccola vittoria a Bruxelles sulla procedura d’infrazione, con quel po’ di visibilità che ne consegue, perché i dioscuri salviniani del no euro tornassero ad attaccarlo. Per primo ci ha pensato Claudio Borghi, che s’è affrettato a contraddire il ministro dell’Economia sulla questione dei minibot. “Lo considero un dibattito chiuso”, ha detto domenica Tria a Repubblica. E subito Borghi ha replicato, con tono minaccioso: “Mi tocca correggere il ministro. Il dibattito ufficiale con lui sui minibot non solo non è esaurito, non è nemmeno iniziato. Rimedieremo presto”.

 

Ma ancora più surreale è stato l’attacco dell’altro nostalgico della lira arruolato dalla Lega. Alberto Bagnai ha infatti annunciato quella che pare un’interrogazione a Tria per chiedere al titolare del Tesoro come mai Angela Caponnetto sia stata assunta in Rai. Va così, nell’epoca del cambiamento. Succede, cioè, che una giornalista di Rai News 24 riesca a salire sul veliero Alex e a documentare, con vari pregevoli servizi, il tribolato salvataggio di 54 migranti da parte della ong Mediterranea. E succede però che quella presenza a bordo di una giornalista che faceva – e bene – il suo mestiere, aggiunta a un post su Facebook della stessa Caponnetto in cui si smontavano le bufale sui “migranti palestrati”, spinga Bagnai ad aizzare la canea social contro l’inviata. “Come è transitata da Sky Pd 24 (sic) al servizio pubblico? Me lo dite qui o devo chiederlo in Aula”, ha twittato il leghista.

 

Che poi ha rilanciato: “La Rai è del Mef, quindi sappiamo a chi chiedere”. Eureka, Bagnai! Se non fosse che, in questa procedura, tutto è irrituale. Lo è il fatto che un senatore sollevi sui social una questione di cui, semmai, dovrebbe occuparsi la commissione di Vigilanza; lo è il fatto che si imputi al ministro dell’Economia la scelta di assunzioni di personale (che competono all’ad, o al direttore di rete). Il tutto, con Salvini spettatore, a godersi i suoi presidenti di commissione Bilancio e Finanze che smentivano via Twitter il suo ministro dell’Economia: una scena che manco nell’Unione di Prodi, forse.