Il nuovo segretario del Pd, Nicola Zingaretti (Foto LaPresse)

Ecco come Zingaretti può riconquistare i grillini delusi

Gregorio Sorgi

Per i sondaggisti “può nascere un nuovo bipolarismo tra Lega e Pd”. Parlano Weber (Ixè), Pessato (Swg), Pregliasco (YouTrend), Noto (Noto sondaggi)

La speranza di rinascita per il Pd di Zingaretti passa dagli elettori delusi del Movimento cinque stelle, molti dei quali si sono rifugiati nell'astensione. Almeno questa è l'opinione dei sondaggisti che, intervistati dal Foglio, concordano: il nuovo segretario del Pd deve sfruttare la debolezza del M5s per rilanciare il suo partito. “Il Pd ha un ottimo potenziale, anche se l’elezione di Zingaretti finora ha avuto un impatto minimo nelle intenzioni di voto – spiega Antonio Noto di Noto sondaggi – Però c'è un bacino di ex elettori del M5s che in futuro potrebbero scegliere il Pd”.

 

Molti ex elettori di centrosinistra avevano votato per il M5s nelle elezioni del 4 marzo, e oggi una gran parte di loro se ne sono pentiti. “Il M5s ha perso 12 punti dalle scorse elezioni, metà dei quali sono elettori di centrosinistra – aggiunge Noto – . Non dimentichiamo che l'elettorato progressista rappresenta il 35 per cento di chi ha votato per il M5s lo scorso 4 marzo, dunque il 10 per cento dell'elettorato complessivo. È un bacino molto grande, che il nuovo Pd di Zingaretti dovrà conquistare”.

 

Questa tendenza si è già verificata, seppur timidamente, nell'ultimo mese: il Pd è cresciuto dal 17,3 al 19,1 per cento secondo una media dei vari sondaggi (per Swg è addirittura sopra il 20 per cento), e il M5s ha continuato a perdere voti. Per Lorenzo Pregliasco di YouTrend i due fenomeni sono collegati: “Il M5s ha perso 2,5 punti nell'ultimo mese, il Pd ne ha beneficiato. La crescita è frutto del riposizionamento degli ex grillini e degli elettori della sinistra radicale. Questa tendenza si è verificata soprattutto nelle ultime due settimane, dopo l'elezione di Nicola Zingaretti”.

 

Se il M5s dovesse continuare a perdere voti fino alle elezioni europee del 26 maggio, allora potrebbe ritornare il vecchio bipolarismo tra centrodestra e centrosinistra: “Gli elettori delusi dal M5s tendono a ritornare nel loro schieramento originario – dice Pessato (Swg) –. Quelli di centrosinistra tornano a votare il Pd e quelli di centrodestra si rifugiano sopratutto nella Lega. Se il M5s continua a calare, si riapre la contesa tra i due schieramenti politici tradizionali. Tuttavia, non sarà un ritorno alla Seconda Repubblica: gli interpreti sono diversi, e l'offerta politica è molto cambiata, sia a destra che a sinistra”. L’elettorato oggi è molto volatile e nel giro di poco tempo si possono verificare dei fenomeni inattesi: “Il M5s ha avuto un crollo vertiginoso, qualcosa che non è quasi mai successo nella storia repubblicana – dice Roberto Weber (Ixè) – Gli elettori del vecchio centrodestra berlusconiano che erano passati ai 5 stelle adesso sono stati riassorbiti dalla Lega. Il ritorno degli elettori di centrosinistra è più difficile: c'è un legame ideologico più profondo, quindi il nuovo segretario dovrà convincerli che il Pd sta cambiando”.

 

La strategia del nuovo corso di Zingaretti è in controtendenza rispetto a quella di Renzi. Se l'ex premier ha cercato di attrarre l'elettorato moderato e centrista, il nuovo segretario tenterà di aggregare il centrosinistra. Una scelta, spiegano gli esperti, anche frutto delle circostanze: gli elettori di Forza Italia sono in fuga verso la Lega, quindi è più semplice puntare sul ritorno dei grillini di centrosinistra. “Per riuscirci – spiega Noto – Zingaretti investirà molto sui temi di sinistra: il lavoro, i valori sociali, l'europeismo critico. Il nuovo segretario dem cercherà di attrarre i delusi di Renzi, quelli che lo consideravano troppo di destra”. Ma non sarà facile rinnegare i risultati della gestione renziana: “Zingaretti cercherà di costruire una coalizione larga, composta da moderati e radicali - dice Weber - Il Pd sarà il perno di un'alleanza ampia, come è successo con Massimo Zedda in Sardegna. Ma attenzione: Renzi non gli consentirà di criticare ciò che lui ha fatto quando stava al governo”.  

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