Ansa

piccola posta

Licenziato il direttore del Teatro dell'Opera di Odessa, un bel regalo ai nemici di Kyiv

Adriano Sofri

Vyacheslav Chernukho-Volych è andato a Baku a dirigere l’orchestra l’Opera nazionale dell’Azerbaigian. L'amministrazione dell'Opera di Odessa ha scritto di "inammissibilità di qualsiasi contatto con i rappresentanti del 'mondo russo'"

La rivista Opera Wire riprende dai giornali ucraini la notizia sul licenziamento in tronco del direttore musicale principale del Teatro dell’Opera di Odessa, Vyacheslav Chernukho-Volych. E’ un episodio che lascia interdetto chi è sentitamente solidale con la resistenza ucraina, e farà il gioco dei suoi nemici. Vediamo: Chernukho-Volych collabora da una decina d’anni con l’Opera nazionale dell’Azerbaigian. In questo aprile, su un invito ricevuto da tempo, è tornato a dirigere quell’orchestra per una rappresentazione della Bohème. Proprio alla vigilia, al teatro di Baku era stato nominato un nuovo direttore, Yusif Eyvazov,  azero, tenore noto per la formazione italiana e il repertorio pucciniano e verdiano, e soprattutto per aver sposato nel 2015 la celebre soprano Anna Netrebko. Netrebko, russa-cosacca di Kuban’, fu al centro di accese polemiche quando, a ridosso dell’invasione russa, solidarizzò con il direttore Valerij Gergiev sospeso dalla Scala per il suo legame con Putin. (Dopo di allora Netrebko è tornata a esibirsi alla stessa Scala e in numerose altre piazze italiane).

Dicono le cronache: “Dopo lo spettacolo di Baku, ci sono stati banchetti tradizionali e foto congiunte. Sono state le foto di Chernukho-Volych con il cast dell’opera e il neo direttore Yusif Eyvazov a dare impulso allo scandalo, che si è concluso con il licenziamento del direttore d’orchestra”. La cui motivazione suona come “posizione poco chiara riguardo all’aggressione russa” (“il conduttore non sarà ritenuto colpevole di contatti con gli aggressori” – almeno questo!). Babich, la direttrice del Teatro di Odessa, ha parlato a Ukrinform di “danno di reputazione, un precedente che non doveva avvenire e che non avverrà più. Quando Vyacheslav Ivanovich tornerà da un viaggio di lavoro, parleremo, ma non posso offrirgli ulteriore collaborazione”. Dal 12 aprile il nome di Vyacheslav Chernukho-Volych è stato coperto sui manifesti dell’Opera di Odessa, e la sua pagina rimossa dal sito web. Al suo posto la comunicazione ufficiale: “L’amministrazione dell’Opera informa della risoluzione anticipata del contratto di direttore principale di Vyacheslav Chernukho-Volych. La motivazione è stata la decisione del signor Vyacheslav di dirigere uno spettacolo all’Opera di Baku, che non è stata concordata con la direzione del teatro. L’amministrazione considera inammissibili tali azioni del direttore principale dell’opera nazionale quando è in corso un’aggressione militare su vasta scala della Federazione russa. La posizione di un artista che rappresenta l’arte ucraina a livello internazionale dovrebbe essere chiara e comprensibile: condanna delle azioni barbare della Russia contro il nostro stato e inammissibilità di qualsiasi contatto con i rappresentanti del ‘mondo russo’ e chi sostiene gli aggressori russi. E’ palesemente impossibile per il nostro teatro continuare a lavorare con qualcuno che non lo capisca e non abbia una chiara posizione civica e patriottica”.

Interpellato dalla Ukrainskaya Pravda, Chernukho-Volych, che non era ancora tornato in Ucraina, ha spiegato di non essere stato a conoscenza del cambio di direttore del teatro di Baku fino al concerto stesso. “Se stiamo parlando della moglie di Yusif Eyvazov, ricordo che nel nostro paese il figlio non è responsabile per il padre e il marito per la moglie. C’è un pregiudizio. Non ho visto dichiarazioni pubbliche del nuovo capo dell’Opera di Baku sul suo sostegno alla guerra contro l’Ucraina. Al contrario, all’inizio dell’invasione, ha scritto sui social network che condanna ogni guerra e che ha molti amici in Ucraina”. Ha aggiunto di collaborare con il teatro di Baku da più di dieci anni, e che il direttore precedente ha sostenuto l’Ucraina dopo la guerra e invitato artisti ucraini. Quanto a lui, aveva posto la condizione che non avrebbe suonato musica di compositori russi e non avrebbe collaborato con artisti russi, e Baku l’ha rispettata.

Chernukho-Volych era il direttore principale dell’Opera di Odessa dal 2019. Nell’agosto 2020 era stato nominato direttore principale del Teatro Bolshoi di Minsk, ma due giorni dopo era stato licenziato per motivi politici. Ha condannato esplicitamente l’aggressione russa contro l’Ucraina fin dal 2014, ha sottolineato di essere rimasto deliberatamente a Odessa dopo l’inizio della guerra nel 2022, ha raccontato di aver continuato a suonare insieme al teatro, e di aver tenuto concerti in diversi paesi del mondo per attirare l’attenzione sull’Ucraina. La morale è ancora una volta quella: ci sono errori di fondamentalismo, di zelo, di pusillanimità, che possono costare quanto e più di una battaglia perduta. Il Teatro dell’Opera di Odessa è stato un fronte esemplare della resistenza ucraina, e il suo direttore principale ne è stato un protagonista. Sarebbe confortante che la signora Babich, anche lei stimata e ammirata per aver fatto del Teatro un luogo di coraggio e di fiducia nell’arte, e con lei le autorità cittadine, rinunciassero a un simile estremo di intransigenza, che oltretutto stride con il titolo assegnato dall’Unesco alla città di Odessa, oltre che con il titolo che ogni cittadino libero del mondo le assegna nel suo cuore.

Di più su questi argomenti: