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La sfida intrepida di Navalny al prepotere e alla corruzione di Putin
L'attentato di San Pietroburgo ha riportato in causa il suo nome. Un uomo che è esempio di coraggio e amor proprio, capace dell’abnegazione estrema per amore di ciò che crede giusto
L’attentato di San Pietroburgo ha subito richiamato in causa il nome di Alexej Navalny. Le cui idee, e le iniziative pratiche in cui si sono tradotte, inizialmente detestabili per il nazionalismo e la xenofobia e il razzismo, sono molto cambiate nel tempo, serbando immutata solo la sfida intrepida al prepotere e alla corruzione di Putin, in un percorso che appare oggettivamente plausibile, oltre che positivo. Soprattutto, Navalny ha dato un esempio di coraggio e di amor proprio che ha pochi uguali, e che costringe a decidere: o si tratta di un uomo di smisurato narcisismo, spinto fino al deliberato e distillato sacrificio di sé, oppure di un uomo capace dell’abnegazione estrema per amore di ciò che crede giusto. Navalny è detenuto in regime duro dal regime che lo ha mutilato e ha tentato di avvelenarlo a morte, non fosse stato per l’inettitudine dei sicari del FSB, che l’hanno replicata finendo per confessare fin nei dettagli, al telefono con quello che credevano il loro superiore diretto. Navalny ha deciso di rientrare, invalido e convalescente, dal rifugio tedesco sicuro (per quanto un qualunque posto del pianeta possa dirsi al sicuro dagli assassini dei servizi di Putin) per consegnarsi a carcerieri di infame reputazione, che aveva ripetutamente sperimentato. Il Parlamento europeo gli ha tributato il Premio Sacharov, la giustizia russa lo ha designato come terrorista. Vladimir Putin e il suo apparato non possono ucciderlo di colpo davanti agli occhi del mondo, e non possono sopportarlo vivo: lo hanno in balia, e confidano su un trattamento abbastanza lento da somigliare a una fine naturale. Un assassinio in cella di isolamento – in “confino solitario perpetuo”. In una regolare elezione presidenziale, Navalny sarebbe un temibile concorrente per Vladimir Putin.
Ho una intima simpatia per Navalny. E un desiderio: che il presidente Lula conosca bene la sua storia, e ci pensi su. Ha dei buoni termini di paragone.