Migranti al confine tra Bielorussia e Polonia (Ansa) 

piccola posta

Il vento porta notizie al confine bielorusso: c'è un'altra Europa che grida libertà

Adriano Sofri

Manifestazioni a Rotterdam, Amsterdam, Bruxelles, Vienna, Linz, Berlino, Belfast, Milano, Roma, Zagabria. C’è una ragione per tener duro. Come potevamo pensare che i nostri piccoli crepassero al gelo e i cuori non si spezzassero

Vicinissimo al buco nero di Sobibór – “Si comunica che il campo resta aperto ai visitatori, ma bisogna cambiare la strada di accesso” – e alla favolosa foresta di Bialowieza, dimora degli uri primigenii, di là dal groviglio di fili spinati e dei gendarmi che in combutta si fronteggiano, il vento freddo porta brandelli di notizie. Dicono che c’è un’altra Europa di migliaia e migliaia che scende in piazza, incurante dei divieti e delle violenze poliziesche, e grida Libertà. A Rotterdam, ad Amsterdam, a Bruxelles, “35 mila”, a Vienna, “35 mila”, a Linz, a Berlino, a Belfast, a Milano e a Roma, a Zagabria… C’è dunque una ragione per tener duro, dicono i più tenaci di quel popolo internazionale di straccioni. Ve l’avevamo detto: come potevamo pensare che i nostri piccoli crepassero al gelo e i cuori non si spezzassero. 

Alcuni, più previdenti, afghani per lo più, hanno i telefoni ancora carichi, hanno ricevuto notizie un po’ più dettagliate. Le hanno tenute per sé.  

Di più su questi argomenti: