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Il ragazzo che in Pakistan si taglia la mano per amore di Maometto

Adriano Sofri
Ho letto sul Guardian la storia che riassumo, per il caso che i nostri giornali non la riportino. In un paese del Punjab pakistano, durante una celebrazione religiosa, un mullah, Shabir Ahmed, intima a chi non ami il Profeta Muhammad di alzare la mano.
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Ho letto sul Guardian la storia che riassumo, per il caso che i nostri giornali non la riportino. In un paese del Punjab pakistano, durante una celebrazione religiosa, un mullah, Shabir Ahmed, intima a chi non ami il Profeta Muhammad di alzare la mano. Il quindicenne Anwar Ali, in un impeto di devozione, lo fa, persuaso che l’amore per il Profeta non sia mai abbastanza. La folla dei fedeli insorge contro l’adolescente, e il chierico lo dichiara degno d’essere giustiziato per blasfemia. Il ragazzo lascia l’adunanza, va a casa, e ne ritorna portando su un piatto la mano, che si è mozzato con un’ascia, e la offre al mullah. Passano cinque giorni prima che la polizia intervenga. Non erano state presentate denunce, spiega. Il mullah viene arrestato e subito rilasciato. Il ragazzo, medicato alla buona, spiega a sua volta di non avere rimpianti: l’ha fatto per amore di Muhammad. E suo padre si dichiara fiero di lui. Ecco, volevo solo che la storia non passasse inosservata. Non ho commenti da fare. L’articolo non precisa quale mano il ragazzo si sia amputato. La destra, immagino, salvo che sia mancino: bisogna usare la mano migliore per un taglio netto, e il Profeta potrebbe offendersi a vedersi offrire la mano più debole. Salvo che il povero ragazzo volesse riservare la mano migliore ad altri pii tagli.
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