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Perché processare Erri De Luca per istigazione al sabotaggio è stupido e grottesco

Adriano Sofri
Voglio però fare un paio di osservazioni sulle cose dette dal pubblico accusatore nella requisitoria conclusa con la richiesta di condanna.
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Era ed è del tutto superfluo che io faccia sapere che cosa penso dell’iniziativa di processare Erri De Luca per istigazione al sabotaggio e consimili reati: stupida e grottesca. Voglio però fare un paio di osservazioni sulle cose dette dal pubblico accusatore nella requisitoria conclusa con la richiesta di condanna – scusandomi se, poiché mi baso su sommarie cronache, le avessi fraintese. Il pm ha spiegato che le perquisizioni presso attivisti no Tav a loro volta imputati non hanno rintracciato loro scritti o altre prove che avessero agito su ispirazione diretta degli scritti o delle parole di Erri. Il quale, in questo caso, sarebbe stato un concorrente a delinquere, o un mandante. Curiosa inversione, che esaspera la pretesa censoria dell’accusa. Se qualcuno commette – ammesso che lo commetta – un reato, e scrive nel suo diario, o proclama in aula, di essere stato ispirato dalla lettura di uno scrittore, la Procura arresta lo scrittore. Il cielo ci scampi dall’esito di simili perquisizioni. Il pm ha poi fatto spiritosamente il verso al De Luca biblista ricordandogli che il serpente pagò cara la sua istigazione a Eva nel giardino dell’Eden. Ricordo a mia volta al pm qual era il mestiere di Satana: sedere ai piedi del suo Signore in qualità di pubblico accusatore.
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