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Siano 12 le regioni

Adriano Sofri
Nella presentazione di un libro di Roberto Morassut su Roma, Sabino Cassese, che è dotto e arguto, ha segnalato un precedente della proposta dell’autore di ridurre a 12 le regioni italiane.
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A furia di non dormire, mi rimpinzo di radio radicale, di archivio e no. Nella presentazione di un libro di Roberto Morassut su Roma, Sabino Cassese, che è dotto e arguto, ha segnalato un precedente della proposta dell’autore di ridurre a 12 le regioni italiane. Nel dibattito costituente, Massimo Severo Giannini aveva già proposto quel numero (altri poi ne chiesero molte di più, a piacere): finché prevalsero le 19, poi 20. La paternità di queste capricciose definizioni regionali, ha continuato Cassese, risaliva a Cesare Correnti, senatore e ministro del Regno dopo l’Unità, il quale, a sua volta, si era rifatto nel  1867 alla ripartizione territoriale delle Legioni romane tardoimperiali. Sicché il programma di riduzione ha già pronta la sua citazione: “Varo, Varo, riprenditi le tue regioni”.
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