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Il Papa a Rebibbia e quella domanda al cimetero degli acattolici

Adriano Sofri
Giovedì pomeriggio ho guardato il Papa che lavava i piedi ai detenuti e li baciava e abbracciava, e gli agenti penitenziari che invidiavano i detenuti.
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Giovedì pomeriggio ho guardato il Papa che lavava i piedi ai detenuti e li baciava e abbracciava, e gli agenti penitenziari che invidiavano i detenuti. Sabato mattina ho letto un pezzo sul Guardian che spiegava che la cristianità è una religione di perdenti, e dopo un andamento un po’ tortuoso concludeva che questo è il bello. (Sui 530 commenti, almeno 400 fraintendevano). Ieri pomeriggio sono andato al cimitero degli acattolici (ma cristiani, i più) alla Piramide di Caio Cestio, e ho trovato un coreano inginocchiato per decifrare le scritte sulla tomba di Antonio Gramsci, mentre all’altro capo gruppi di occidentali si facevano fotografie sguaiate davanti al sepolcro di Keats. Voi magari conoscete la tomba di Umberto Missori: è abbastanza vicina all’entrata, a destra. E’ semplice, registra l’alfa e l’omega, il 1942 (era mio coetaneo) e il 1999. E la domanda, maiuscola: NOVITA’? Forse lo conobbi, trovo poco sul suo conto: doveva essere socialista, o radicale, o le due cose, fu arrestato nel 1995 (se è lui, come credo) nell’inchiesta sulla cooperazione. Immagino che abbia dettato lui la domanda con cui interpellare i provvisori passanti. Quanto a rispondergli, ci sta tutto: Sì, No, Non so. Domani poi è domenica di Pasqua. Il giorno in cui il fallimento è riscattato, dice l’articolo del Guardian. Hallelujah.
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