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Festeggiare l'Europa, ecco perché

Adriano Sofri
Finita la Repubblica delle Idee, sono restato a Udine, per andare a visitare luoghi della mia infanzia. Uno dei quali è un villaggio che si chiama Platischis, frazione del comune di Taipana, dove il Natisone fa da confine con la Slovenia
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Oggi voglio festeggiare l’Europa, ed ecco perché. Finita la Repubblica delle Idee, sono restato a Udine, per andare a visitare luoghi della mia infanzia. Uno dei quali è un villaggio che si chiama Platischis, frazione del comune di Taipana, dove il Natisone fa da confine con la Slovenia: dalla parte di là c’è Caporetto. Posto di Prima guerra e anche di Seconda: il tratto di strada che scendeva al Natisone era minato, e la frontiera faceva paura solo a nominarla. Ieri sono sceso fino al Natisone e sono andato avanti e indietro sul ponte, all’estero e ritorno. Non c’era nessun umano, nemmeno un avanzo di garitte: primule, bucaneve, crochi, merli e cornacchie, pietre bianche e acqua trasparente. Andavo avanti di qualche metro, ed ero espatriato. Tornavo indietro di qualche metro, e rimpatriavo. Come con l’asteroide del Piccolo principe: Buongiorno, buonanotte. Non è sempre facile spiegare che cosa voglia dire essere cittadini europei. Be’, ieri ero un felice cittadino europeo. Buonanotte, buongiorno.
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