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Capoccia

Stefano Di Michele
Grandioso Antonello Venditti, l’altra sera a Ballarò.
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CAPOCCIA (ROMA). Grandioso Antonello Venditti, l’altra sera a Ballarò. A nessuno finora era riuscito di far tacere il ciarliero Salvini – el ruspista padano, l’uomo che è tutto un programma e una maglietta. Sempre lì – “Ruspe in azione”, tutto un rombo, wrom-wrom-wrom... Poi appare Venditti, chioma nerissima seppur rarefatta. E, senza ruspa, ti spiana il padano tanto di gusto che pareva di sentire dietro le spalle “Roma Capoccia” cantata a squarciagola. Salvini era andato come al solito – ruspista e ruspante, diciamo. Venditti è saltato su: “Nun te devi allarga. Io faccio il mio mestiere, tu che lavoro fai? Siamo noi che ti diamo i soldi per esistere”. E manco è rom, il cantautore – che gli vuoi dire? Così si è visto Salvini muto per qualche istante, la faccia quasi resa di gesso dallo stupore per il deciso contrattacco musicale. “Non sono un politico, non vivo di politica. Con me non attacca”. Alè! Cd contro ruspe: uno a zero.
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