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Grado

Stefano Di Michele
Essere in. In un’era di megalomani, dove ognuno pensa di saper fare tutto.
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GRADO. Essere in. In un’era di megalomani, dove ognuno pensa di saper fare tutto, pur se quasi niente alla fine si dimostra in grado di fare – chi presentare un programma televisivo (gente che non sa né parlare né stare zitta), chi fare il ministro (idem), chi allenare la Nazionale – quasi che l’essere coglione qualifichi ogni sorta di ambizione (così, per far spazio alla genialità fittizia sono scomparsi dalla scena della patria i bei cretini di una volta, quelli a tutto tondo, quelli di completa soddisfazione – ché, come annotava sconsolato con largo anticipo Leonardo Sciascia, “è ormai difficile incontrare un cretino che non sia intelligente e un intelligente che non sia cretino”). Perciò va reso meritatissimo onore a Mara Venier, che ieri ha messo la parola fine alla curiosa faccenda (chiamiamola curiosa faccenda) che la voleva candidata a sindaco di Venezia, per conto dei berlusconiani. E Berlusconi, con una di quelle sue alzate d’ingegno, glielo aveva chiesto davvero. “L’ho ringraziato, sono stata lusingata dalla sua proposta, ma gli ho detto che non ero assolutamente in grado, la politica è una cosa seria”. Perciò, la  migliore lezione sulla buona politica oggi è arrivata da Mara – alla quale volevano riservare una sorta di patetico sequel da “laguna dei famosi”. 
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